ROMA – E’ scontro tra Salvini e Renzi sulla data delle elezioni. Il primo chiede che si voti subito e che il Parlamento si esprima prima del Ferragosto. Il secondo, invece, cerca di perdere tempo e va a caccia di inciuci col M5S e chissà chi altro. Sapendo bene che andare ora alle urne significherebbe, con ogni probabilità, assistere alla vittoria schiacciante della Lega.
Salvini
Il monito di Salvini e chiaro, come del resto è stata la sua politica fino ad oggi: “Inciuci, giochetti di palazzo, governi tecnici o di scopo non fermeranno la voglia degli Italiani di un governo finalmente forte, chiaro, libero, per tornare a correre, per l’Italia dei Sì. Ci stai???”.
Una domanda a cui gli elettori, quelli del ‘Si alle elezioni subito’ senz’altro risponderanno con fermezza e autorevolezza. L’Italia deve tornare a crescere, ha fatto sapere il capo del Viminale, “e questo gli italiani lo sanno, eccome”.
Il leader della Lega cerca di accelerare per evitare la nascita di nuove alleanze (Pd- area renziana e M5S) che possano allontanare le urne.
La gravità e l’incertezza della situazione ha smosso anche il fondatore del Movimento Si è fatto sentire dopo giorni di silenzio pure Bebbe Grillo che attacca l’avversario Salvini sul blog, etichettandolo “tamarro”. E Roberto Fico ha ricordato all’ormai ex ministro degli Interni che “solo i presidenti di Camera e Senato convocano le Camere, e nessun altro”.
Renzi a caccia di inciuci
L’appello del fiorentino agli italiani sembra essere un gioco a nascondino: “Votare subito sarebbe folle, ora un governo istituzionale per il taglio dei parlamentari, fermare l’aumento dell’Iva, elezioni senza strumentalizzazioni”.
Anche gli attacchi di Di Maio all’ex alleato di governo, Matteo Salvini, non si fanno attendere. Il pentastellato accusa il leghista di aver “buttato giù l’unico governo che in un anno ha resistito a lobbies e poteri forti”. Ha fatto riferimento inoltre ad Autostrade “che ha guadagnato milioni e milioni di euro in borsa in questi giorni”. Segue in queste ore il lancio della campagna ‘Citofonare Lega’, con l’elenco delle cose che avrebbero fatto se la Lega non avesse detto basta. L’elenco va dalla riforma sulla giustizia alla commissione parlamentare sulle banche, al salario minimo
L’area Zingaretti
Il gruppo dell’attuale segretario Dem partecipa al dibattito politico attraverso il vicesegretario Paola De Micheli: “Non esistono le condizioni politiche per un altro governo, siamo pronti alle elezioni. Il trucchetto dei Cinque Stelle sia per non andare al voto e prolungare l’agonia”. E Di Maio annuncia la raccolta di firme fra i parlamentari per mettere all’ordine del giorno dell’Aula il taglio dei parlamentari.
Il giorno della verità
Domani si potrà capire di più:+, sarà il momento della svolta per definire il percorso della crisi: sul se, e sul quando si tornerà alle urne per dare un governo stabile e duraturo al Paese.