Scoperture record nella magistratura. Bonafede: “Stiamo lavorando per questo”

I dati sono preoccupanti ma il ministro è sembrato fiducioso per il futuro

Foto LaPresse - Davide Gentile

ROMA – ‘Scoperture’ che sfiorano o addirittura superano il 30%. E i tempi che si allungano. Sono dati molto seri e per certi versi preoccupanti quelli che riguardano le varie procure nazionali. A partire da Milano. Secondo i dati del bilancio sociale degli uffici inquirenti ambrosiani si scopre infatti che a dicembre 2017 l’arretrato era di mille sentenze definitive da iscrivere con un ufficio che lavora oltre 5mila fascicoli all’anno.

Magistratura flop anche a Roma e nel sud Italia

E le previsioni sono quasi catastrofiche se si pensa che le sentenze arretrate saranno a breve oltre 25mila. I dati milanesi non cambiano scendendo verso Roma. Per la procura della Capitale “siamo con l’acqua alla gola – ha detto Giuseppe Pignatone – e i buchi del sistema amministrativo sono parte significativa di quello che poi diventa prescrizione”. Un’affermazione forte così come forte è la denuncia della presidente della corte d’appello di Venezia Maria Luisa Ines che ha parlato di 88 amministrativi in servizio sui 112 previsti. Discorso piuttosto simile a Bologna, Napoli e Torino ma anche a Barcellona Pozzo di Gotto e Vasto, a testimonianza che la problematica è generale e non soltanto ascrivibile alle grandi città.

La risposta del ministro Bonafede

Le polemiche hanno avvolto l’intero sistema giuridico e, ovviamente, il ministro della giustizia Alfonso Bonafede che, attaccato soprattutto sul tema della prescrizione, è sembrato però ottimista: “Stiamo lavorando – ha dichiarato – alla nuova pianta organica. La novità più importante è che non sarà statica visto che il numero dei magistrati assegnati a ogni procura potrà modificarsi, a seconda delle necessità. Esisterà inoltre una una task force ‘mobile’, dedicata a coprire le scoperture. Non tutto si fa per legge, a volte basta una buona organizzazione”. L’obiettivo è rendere la giustizia affidabile per il cittadino: “Con le leggi di giustizia fin qui approvate – ha concluso Bonafede – ci stiamo provando ed è la migliore risposta al pantano politico che ha caratterizzato i vent’anni precedenti”.


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