Screening in aula, è flop. In Campania niente dati

Mascherine Fca, Usb e genitori vogliono sapere quante sono in regione. I sindacati: “De Luca convochi tutti con urgenza”

Non c’è pace per la scuola in Campania. La Regione, così come il governo di Mario Draghi, all’alba del rientro in classe degli studenti avevano assicurato, ognuno per la propria competenza amministrative, controlli a tappeto alla caccia dei contagi Covid-19. Ci sono fiumi di dichiarazioni e promesse di Palazzo Santa Lucia e del commissario nazionale all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Risultato? Nessuno ha idea di quanti siano i contagiati nelle scuole della Campania. Eppure ogni giorno, e da ogni angolo regionale, arriva la notizia che una classe è in quarantena a causa di uno o più positivi al Covid. Tanti sindaci, un giorno sì e l’altro pure, dispongono chiusure. Accade a Napoli, Salerno, Caserta, Benevento ed Avellino. Con maggiore incidenza, poi, negli istituti superiori. Eppure lo screening, il monitoraggio, dovevano essere la prima e più grande sfida di Palazzo Santa Lucia, la stessa assessora all’Istruzione Lucia Fortini lo aveva annunciato. Il governo nazionale, poi, non è pervenuto: “Faremo controlli a tappeto settimanali”, diceva Draghi.
Sulla vicenda sono intervenuti i sindacati, tutti uniti sulla stessa posizione. “In Campania è presente un alto tasso di contagiosità in molte scuole, tale da far sospendere in via cautelativa l’attività in presenza di molte classi. Questo induce alcuni sindaci alla chiusura delle scuole del proprio comune, e alcuni presidenti di municipalità di Napoli, come il presidente della VII Municipalità, di non riaprire le scuole proponendo per tutti la Dad. Chiediamo un incontro urgente per conoscere l’effettivo andamento del contagio sia riferito agli alunni che al personale delle scuole, il numero di vaccinati del personale scolastico, distinto per prima e seconda dose”, tuonano Nicola Ricci della Cgil, Doriana Buonavita della Cisl, Giovanni Sgambati della Uil. Insomma, lo Sceriffo in questo momento non ha contezza né dell’andamento epidemiologico della popolazione scolastica né, stando ai dati diffusi dall’Unità di crisi regionale, del reale stato dei vaccini tra il personale scolastico. Un flop incredibile. Altra nota dolente, poi, è il trasporto pubblico. La Triplice sottolinea: “Chiediamo di conoscere quali interventi siano stati adottati per migliorare il trasporto dell’utenza scolastica nonché l’adeguamento degli spazi scolastici in relazione alle sopraggiunte esigenze di distanziamento sociale, e se sia previsto un aggiornamento delle misure di sicurezza in considerazione delle conseguenze l derivanti dalle nuove varianti”. I sindacati della scuola hanno chiesto formalmente un summit d’urgenza con l’Unità di crisi, l’Ufficio scolastico regionale e l’Anci della Campania. Intanto, cresce la protesta tra gli studenti. Diverse associazioni di liceali si stanno organizzando in vista del 26, giorno in cui la percentuale di ragazzi in Dad scenderà. Giorno in cui, forse, la Campania potrebbe anche tornare in zona gialla.
Restando tra le vicende scolastiche, poi, tiene banco la querelle delle mascherine prodotte da Fca, l’azienda della famiglia Agnelli, prodotte con Meltblown, tessuto-non-tessuto, e distribuite nelle scuole grazie a finanziamenti pubblici. Non filtrano a dovere e sono state snobbate da docenti e studenti. Ma restano dubbi, tanto che il sindacato di base Usb ha chiesto alla Regione di indagare sul numero di Dpi prodotti dalla Fca per le classi campane. Anche diverse associazioni di genitori si starebbero mobilitando in tal senso.

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