ROMA (LaPresse) – Scuola: Concorso dirigenti scolastici, corsa contro il tempo e scuole in ginocchio se la Consulta boccerà le 500 assunzioni della Legge 107/15. Gli addetti ai lavori esprimono seri dubbi sulla possibilità che entro l’estate prossima le prove selettive – scritte e orali – possano essere concluse. Con tanto di pubblicazione di esiti e valutazioni, in modo da individuare i 2.425 nuovi capi d’istituto e tamponare l’attuale numero di reggenze record che riguardano ormai una scuola ogni quattro: soprattutto perché per la prima volta l’intera procedura, compresa la formazione, sarà affidata al Miur. Inoltre, nella fase preliminare ci si è affidati alle tecnologie telematiche, con 24 mila candidati a rispondere direttamente da computer.
Parla Marcello Pacifico riguardo al concorso dirigenti
Quindi, si tratta di meccanismi nuovi, tutti da verificare e che possono presentare intoppi e problemi lungo il percorso. Inoltre, c’è il problema del mancato ‘ripescaggio’, nel concorso riservato, dei ricorrenti del 2011 privi di un provvedimento di primo grado favorevole. Tuttavia, ribatte il sindacato, una possibilità che la partita possa giocarsi non solo nelle aule di tribunale ancora c’è e passa per le Camere. La richiesta del sindacato è quindi quella di ammettere al corso-concorso riservato i ricorrenti del 2011, in modo da neutralizzare. Prevenendo, l’eventuale provvedimento della Consulta che renderebbe illegittima l’assunzione disposta a seguito delle procedure riservate predisposte dal D. M. n. 499 del 20 luglio 2015. Si tratta di circa 500 assunzioni che, quindi, potrebbero essere tutte messe in discussione. Portando in questo caso il numero di reggenze a quota 2.500 e senza che vi sia più nessun candidato pronto a tamponare la situazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il Parlamento potrebbe intervenire prorogando l’accesso al corso riservato anche dei ricorrenti del 2011. Il motivo è semplice: in caso contrario sono concrete le possibilità di andare incontro, proprio a seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale a novembre. All’annullamento di tutta la procedura prevista dalla Legge 107/2015. Per questo, Anief condivide l’intenzione di alcuni deputati di intervenire a settembre alla Camera sul decreto Milleproroghe. Come già è stato fatto con il Decreto Dignità, con gli emendamenti di Fratelli d’Italia, purtroppo bocciati dalle posizioni intransigenti della maggioranza”.