ROMA – Come giudica la gestione della scuola in questi ultimi mesi? “Secondo me il governo Draghi ha fatto bene ma non sull’istruzione. Anche in questi giorni hanno chiesto al ministro che cosa pensasse della DAD, ha risposto che decidono le scuole, cioè autonomia scolastica. In parte è vero ma non si può dare alle scuole ogni tipo di responsabilità. Io avevo iniziato un percorso per fare concorsi meritocratici nella scuola e invece il ministro Bianchi ha preferito fare qualche sanatoria in più, mentre credo che la scuola debba avere insegnanti preparati. Ci sono delle cose che non sono andate bene, anche tutta la gestione legata alle mascherine, alle vaccinazioni, secondo me si sarebbe potuto fare molto meglio”. Così Lucia Azzolina, candidata con impegno civico e già ministra dell’istruzione, ospite questa mattina di Rtl 102.5 in non stop news con Barbara Sala, Enrico Galletti, Luigi Santarelli e Antonio Sica.
“Quando sono stata nominata ministro volevo sapere subito quante persone sarebbero andate in pensione da qui ai prossimi quindici anni proprio per programmare i concorsi ed evitare di avere centomila precari l’anno. C’è un altro aspetto fondamentale: oggi se entri a scuola o fai il docente o il dirigente scolastico. Questo non va bene perché non è prevista nessuna minima carriera all’interno della scuola. Noi di Impegno Civico abbiamo proposto il leader management, oggi nelle scuole ci sono delle figure riconosciute, ma non a livello giuridico ed economico. Noi vogliamo che vengano riconosciute, che si crei una piccola carriera all’interno della scuola, che vengano valorizzate le competenze che ci sono come accade in tanti altri Paesi. Se questo non si fa, anche le nuove generazioni avranno sempre più difficoltà ad avvicinarsi al mondo della scuola e a dire di voler fare i docenti”, aggiunge Azzolina.
Ritiene di aver fatto un errore in particolare quando era ministro dell’istruzione? “I banchi a rotelle sono stati scelti dalle scuole, anche perché io da ministra non avrei mai potuto sapere dal centro in quarantamila plessi scolastici quanti e quali banchi servivano, banchi che non si cambiavano da quarant’anni. È l’ente locale a dover cambiare gli eredi delle scuole, per anni non lo hanno fatto perché lo Stato non dava soldi. Le scuole hanno scelto quello che volevano, i banchi a rotelle li faceva vedere anche Piero Angela a Superquark e fanno parte degli eredi scolastici di tutte le scuole del nord Europa più innovative”, conclude Azzolina.
(LaPresse)