Scuola, Bianchi: “L’85,5% dei docenti vaccinati. Ma restano i dubbi dei presidi e sindacati”

L'intervento del Ministro dell'Istruzione

Foto Ufficio Stampa Affari Esteri/LaPresse02-03-2021 Roma, ItaliaPoliticaL’arrivo del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, e il ministro per le pari opportuni Elena Bonetti, all’ambasciata italiana presso la Santa Sede nel palazzo Borromeo, per il novantaduesimo anniversario dei Patti Lateranensi. Roma 2 marzo 2021 DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

ROMA – Il piano per il rientro a scuola da settembre sarà sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni giovedì prossimo. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante l’incontro con l’associazione dei presidi, ribadendolo anche nel confronto con i sindacati. “L’obiettivo di tutto il governo è la riapertura in presenza a settembre”, sottolinea il responsabile di viale Trastevere, spiegando che la campagna di vaccinazione dei docenti sta andando avanti con risultati positivi: l’85,5% ad oggi risulta immunizzato. “Il mondo della scuola ha reagito con responsabilità – osserva Bianchi -, l’esecutivo si è predisposto per tempo alla ripresa, stanziando in totale per la sicurezza più di 1,6 miliardi negli ultimi mesi. Ora siamo pronti per il Piano scuola”.

Restano, però, le perplessità di associazioni del settore e sigle confederali. “Le condizioni per un rientro duraturo e in presenza dipendono essenzialmente dall’esito della campagna vaccinale per personale della scuola e studenti. L’alternativa, deve essere chiaro a tutti, è la didattica a distanza”, dice infatti il presidente nazionale dell’Anp, Antonello Giannelli, nella riunione operativa con il ministro. Spiegando che “il parere del Cts del 12 luglio non è sufficientemente preciso” e dunque “deve essere tradotto in concrete indicazioni per le scuole”. Non solo, Anp chiede chiarezza anche su obbligo vaccinale e distanziamento, in particolare, senza il quale “la dad sarà inevitabile, soprattutto per le scuole superiori nei centri urbani più grandi”. E all’Huffington Post, Giannelli indica il nodo principale: “A nostro avviso resta la vaccinazione degli studenti”, confermando che “la struttura commissariale ha garantito la distribuzione di mascherine per tutti e l’introduzione di mascherine trasparenti per agevolare le persone non udenti”.

Per Attilio Fratta, presidente di DirigentiScuola, sindacato dei presidi, “i problemi da affrontare sono numerosi e fino ad oggi irrisolti”. L’elenco comprende: la ripresa in sicurezza, sotto tutti gli aspetti, la salute pubblica, l’edilizia scolastica. Inoltre, le classi pollaio, la copertura di tutte le strutture con personale di ruolo in possesso delle necessarie competenze e la presenza dei dirigenti in tutte le scuole. “Senza la risoluzione dei problemi – avvisa -, la riapertura dell’anno scolastico sarà messa a rischio”.

Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, poi pone l’accento su altri aspetti: “Servono risorse, spazi, interventi sul Tpl e misure straordinarie”. Perché “il rientro in presenza non può diventare uno spot. Leitmotiv anche per Cisl Scuola, che chiede di approfondire punti come “il sovraffollamento delle aule, garantire le necessarie dotazioni di sicurezza e tutte le azioni di supporto alle scuole sotto il profilo sanitario, assicurare una gestione dei servizi di trasporto tale da prevenire eccessivi assembramenti attraverso regole opportune sulla capienza dei mezzi”. E per questo definisce “non confortante” l’incontro con il ministro Bianchi.

Sullo sfondo resta acceso il dibattito politico, con il presidente della conferenza delle Regioni e del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che insiste: “Per riprendere la scuola in presenza per tutti, senza più dover ricorrere alla didattica a distanza, la percentuale di riempimento dei mezzi pubblici dovrà salire all’80”. Il presidente in pectore del M5S, Giuseppe Conte, poi, esorta a “fare di tutto per consentire le lezioni in presenza, la dad si è sviluppata per troppo tempo”. Il sottosegretario alla Salute, il forzista Andrea Costa, invece, spiega che se il problema delle mancate vaccinazioni del personale scolastico “dovesse persistere, dobbiamo valutare anche l’ipotesi di introdurre l’obbligo vaccinale per questa categoria”. Senza parlare del dibattito sul Green pass per l’accesso nelle scuole, che divide il mondo politico. Il tempo, però, stringe e il momento delle decisioni è arrivato.

(LaPresse)

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