ROMA – Il mondo scuola riparte in presenza, domani con il rientro negli istituti scolastici del personale, ma non senza dubbi e perplessità. Il ministro Patrizio Bianchi, non a caso, riunisce i dirigenti alla vigilia della riapertura rigorosamente in presenza, come voluto dal premier Mario Draghi, e suona la carica: “Tutto il governo e tutto il ministero è con voi perché siete l’espressione del governo, del ministero e dello stato sul territorio”.
Il titolare dell’Istruzione vuole trasmettere, a chi guida il passaggio più importante della ripresa, la vicinanza di un sistema Paese, che non ha intenzione di lasciare soli i presidi. Un confronto virtuale tra Ministero dell’Istruzione e Salute, pronti a chiarire alcuni passaggi su cui le polemiche continuano ad accendersi. Presenti anche il direttore della prevenzione dell’Iss, Giovanni Rezza, che senza mezzi termini avverte: “Il Green pass non protegge in assoluto ma diminuisce statisticamente il rischio di trasmissione”.
I capisaldi della protezione, da affiancare alla certificazione verde, restano mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani, con una diversa sfumatura rispetto allo scorso anno: “La mascherina si porta sempre nei luoghi chiusi. Viene meno quindi la regola di consentire ai bambini della primaria di rimuoverla quando fermi in posizione statica e distanziati. Non c’è più questa possibilità”, spiega Stefano Vessari, Capo dipartimento del ministero dell’Istruzione. E sul personale scolastico che è ‘esente’ dal green pass arriva la notizia che tutti aspettavano: non dovranno fare il tampone ogni 48 ore, ma saranno soggetti a screening periodici “all’interno della normativa per la sorveglianza sanitaria eccezionale”.
Le domande che i quasi 8 mila dirigenti collegati consegnano ai rappresentanti illustri dei due ministeri sono numerose. Tra queste la conferma che domani – 1 settembre – anche chi è in ruolo e non fornito di patente vaccinale non potrà prendere servizio e sarà considerato assente ingiustificato.
Sarà così innescato il regime di penalità previsto dal decreto legge del 7 agosto con la sospensione al quinto giorno di assenza. Escluso il personale esterno che non è obbligato ad avere il green pass, ma dall’Istruzione arriva il ‘suggerimento’: “Le scuole possono fare una valutazione del rischio, come fatto lo scorso anno per assicurare il massimo della sicurezza, prevedendo per chi entra a scuola la verifica del QrCode”.
Altro tema caldo quello dei supplenti. Secondo il capo dipartimento Vessari, è stato praticamente alzato un polverone sul nulla visto che le regole vigenti possono essere applicate anche nel caso di assenza ingiustificata di un giorno “se non si ha personale disponibile in struttura”.
Proseguono tuttavia le polemiche sulla piattaforma, su cui ministero dell’Istruzione e Salute stanno lavorando per permettere ai presidi un più agevole e semplificato controllo delle certificazioni d’ingresso per il personale. Da viale Trastevere è stato confermato che il sistema sarà fornito ai dirigenti tra il 10 e 11 settembre, tempo utile per essere visionato e collaudato dagli istituti scolastici per poi entrare a pieno regime dal 13 quando tutte le scuole riapriranno. E su questo è arrivato oggi l’ok del garante della privacy, che ha dato il via libera alla piattaforma sottolineando che “recepisce le indicazioni fornite dal Garante nell’ambito delle interlocuzioni informali e delle riunioni con i rappresentati del Ministero dell’istruzione e del Ministero della salute, al fine di assicurare il corretto adempimento degli obblighi in materia di green pass per il personale scolastico e il rispetto della disciplina di protezione dei dati personali, nonché di evitare conseguenze discriminatorie, anche indirette, nel contesto lavorativo”.
Non tutto è comunque risolto, ed è evidente che “sono ancora tanti i nodi da sciogliere”, come confida a LaPresse il presidente di Dirigentiscuola, Attilio Fratta. “L’obiettivo di oggi era cercare di tranquillizzare le persone e il ministro Bianchi lo ha centrato – sottolinea – Il suo accorato appello credo che sia arrivato al cuore dei dirigenti che hanno partecipato alla Conferenza. L’augurio è che ritardi e problemi vengano risolti prima dell’inizio delle lezioni”.
“Forti perplessità” sono state invece espresse dall’Anp: la possibilità di esigere, previa espressa previsione nel DVR, “l’esibizione della certificazione verde da parte di persone non in servizio presso le scuole. Tale affermazione confligge con l’inesistenza, alla data odierna, di norme che estendano quanto imposto al personale scolastico ad altre categorie di cittadini”. Inoltre i presidi contestano la competenza riservata ai dirigenti “di irrogare la sanzione amministrativa prevista per il mancato possesso e/o esibizione della certificazione verde in assenza di espressa previsione di legge al riguardo”.(LaPresse)