Scuola: cosa cambia per il fine anno? E’ la domanda che alunni, famiglie e addetti ai lavori si pongono in questi giorni. Presidi e insegnanti si trovano davanti ad una situazione insolita: quella della valutazione del rendimento di un alunno nonostante i vari disagi creati dalla pandemia. In ballo due orientamenti di pensiero: la bocciatura nonostante la Didattica a distanza e il meno rigore da applicare causa le oggettive difficoltà create al momento di emergenza. Insomma un nodo non facile da sciogliere da parte del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che dovrà fare di tutto per trovare un ponti di accordo.
I pareri
E sulla possibilità del ‘tutti promossi’, strategia adottata dal governo Conte, Antonello Solferino Giannelli, referente dell’associazione nazionale presidi appare chiaro: “Non credo che sia utile la promozione automatica – ha detto – ma non ci potrà neppure essere troppo rigore. Bisognerà tenere conto del disagio di un anno così travagliato”. A Giannelli fa eco la preside del liceo Newton di Roma che appare molto più rigorista: “Al momento – dice – le disposizioni in vigore sono le stesse del pre-Covid. Per cui sarebbe molto difficile e poco produttivo promuovere tutti indistintamente”.
Lo strappo
Insomma, al ministro Bianchi tocca ricucire uno strappo che al momento appare importante tra chi sostiene “che un divieto generalizzato sia controproducente e chi, al contrario, ritiene di dover giustificare per forze di causa maggiore gli alunni insufficienti”, anche e soprattutto alla luce delle oggettive difficoltà riscontare per gran parte dell’anno scolastico ancora in corso.
Le modifiche
Il ministro Bianchi sembra voler ristabilire il giudizio di ammissione in essere prima della pandemia anche se per chi è stato costretto a fare molte assenze causa la difficoltà di collegamento con Internet per la Dad potrà accedere comunque all’esame di fine ciclo. Ora si guarda alla riaperture delle scuole già da dopo Pasqua, a cui potranno accedere tutti quegli alunni iscritti fino alla prima media. Al contrario per il resto delle classi il divieto si protrarrà almeno fino alla conclusione del messe di aprile.