MILANO – Scuola, il coordinamento degli studenti: “Le dimissioni di Fioramonti un segnale forte”. “Con questa legge di bilancio , in continuità con i Governi degli ultimi anni, il Governo decide di non investire sull’Università, mettendo in secondo piano non solo il settore dell’istruzione e della ricerca, ma il futuro del Paese tutto.”
Nella notte tra il 23 e il 24 dicembre è stata approvata definitivamente dalla Camera la Legge di Bilancio per il 2019, arrivata senza modifiche al voto di fiducia dopo che era già stata licenziata dal Senato lo scorso 16 dicembre.
“Sui circa 30 miliardi complessivi che costituiscono gli investimenti di questa manovra – dichiara Camilla Guarino, coordinatrice di Link Coordinamento Universitario – purtroppo ben poco viene riservato all’università.”
Le dichiarazioni di Camilla Guarino
“Anche quest’anno – continua Guarino- ci troviamo ad assistere all’ennesima manovra finanziaria che elude completamente le necessità del sistema universitario nel nostro Paese. Come hanno denunciato tutte le componenti dell’Accademia, dai ricercatori ai rettori, quest’anno al fondo di finanziamento ordinario vengono destinati 5 milioni in più, una cifra che non possiamo che definire irrisoria, se paragonata a ciò che servirebbe al sistema universitario per svolgere le sue normali attività.”
“Il sistema universitario del nostro Paese è vittima di un definanziamento pluriennale che ha ridotto in ginocchio gli atenei, e reso le condizioni di chi studia e lavora nell’università italiana sempre più precarie. In queste condizioni, servirebbe almeno un miliardo per riportare i finanziamenti al livelli pre-crisi.”
“Le dimissioni del ministro di fronte alle condizioni di scuola e università dimostrano la gravità della situazione. è necessario riaprire immediatamente un dibattito sull’Università all’interno di questo Paese, sulle necessità del sistema universitario, degli studenti e delle studentesse, e assumere come priorità la necessità di portare avanti misure concrete affinchè l’Università possa nuovamente assumere il suo ruolo all’interno della società e del Paese”.
(LaPresse)