Scuola-lavoro, guerriglia in strada a Napoli

Scontri tra studenti e poliziotti: cariche e fumogeni sotto la sede di Confindustria

NAPOLI – Esplode la rabbia degli studenti e delle studentesse napoletani. Un corteo di centinaia di ragazzi ha attraversato il cuore della città e non sono mancati scontri con le forze dell’ordine. Una manifestazione organizzata da circa 16 tra comitati ed associazioni studentesche per protestare contro il sistema alternanza scuola-lavoro, lo stesso che ha portato alla morte di Lorenzo Perelli, liceale di 18 anni che è rimasto ucciso durante il suo ultimo giorno di stage in alternanza scuola-lavoro a Pavia di Udine. Il giovane è rimasto schiacciato da una trave d’acciaio mentre svolgeva il suo turno in una fabbrica. Una tragedia che ha generato un’ondata di cieca rabbia tra i suoi coetanei, che in tutta Italia hanno dato vita a proteste nelle principali città del Paese. Da Padova a Torino, da Milano a Genova e a Roma, migliaia di ragazzi ieri sono scesi in piazza in ricordo di Lorenzo, per porre l’accento su un dramma inaccettabile e irripetibile.

Non hanno mancato l’appuntamento i ragazzi napoletani, che si sono riuniti ieri pomeriggio in piazza dei Martiri, presso la sede di Confindustria. “Di scuola e di lavoro non si può morire: sangue del nostro sangue”, queste le scritte sugli striscioni preparati dagli studenti ed esposti in piazza. Subito momenti di tensioni con le forze dell’ordine: una decina di agenti in tenuta antisommossa presiedeva l’ingresso dell’edificio che i ragazzi erano pronti ad assalire. Cori e slogan in direzione di Confindustria, fin quando le tensioni sono sfociate in scontri. I manifestanti cercavano infatti di proseguire lungo la Riviera di Chiaia, ma poco prima ad attenderli hanno trovato un cordone di poliziotti lì posizionati per impedire il passaggio dei ragazzi. Ed è qui che sono partite le cariche: botte e manganellate tra le primissime fila del corteo, ma per fortuna nessun manifestante è rimasto ferito in maniera grave. Il corteo è infine sfociato sul Lungomare, dove i ragazzi hanno dato sfogo alla loro rabbia cantando cori in ricordo del povero Lorenzo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome