ROMA – Si torna a scuola per 7 milioni di studenti. La novità sostanziale di quest’anno è la rinuncia alla mascherina, oltre che agli orari diversificati e alle misure di distanziamento a cui durante la pandemia ci si era abituati. Novità già saggiata in Alto Adige dal 5 settembre. Oggi è toccato a Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Piemonte, Veneto e Lombardia. Domani sarà la volta della Campania. Il 14 rientreranno in classe Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria e Molise, il 15 Lazio, Emilia Romagna e Toscana e il 19 Sicilia e Valle d’Aosta.
Il personale
Per quanto attiene il personale, le operazioni di immissione in ruolo permetteranno l’assunzione di “50.415 docenti, 9.021 ATA (personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) e 317 dirigenti scolastici”. Per il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi “allo stato attuale cominceremo un anno scolastico in cui non mancano i docenti. A tutta la scuola italiana va il mio ringraziamento per il grande impegno profuso in questi due anni difficili, che sarà alla base di questo nuovo anno scolastico e di quel ritorno a una normalità per cui abbiamo lavorato e che consentirà, finalmente, di tornare a guardarci in viso, di sederci più vicini, di riprendere attività e abitudini che avevamo dovuto mettere da parte”.
Le altre novità
Tra le altre novità di quest’anno è che non è più prevista la didattica a distanza. In effetti in caso di Covid, l’alunno rimarrà a casa come nel caso di una semplice l’influenza e senza la didattica a distanza. Inoltre l’educazione motoria verrà insegnata nelle classi quinte della scuola primaria da “docenti specialisti della materia; per le classi quarte la novità decorrerà dall’anno scolastico 2023/2024”. Per le quinte classi, inoltre “le ore di educazione motoria sono da considerarsi sostitutive delle ore di educazione fisica finora stabilite da ciascuna istituzione scolastica e affidate ai docenti di posto comune”.
Il disaccordo
Per i rappresentanti sindacali invece, “mancano circa 200mila docenti e 15mila amministrativi, e non sono stati nominati circa 500 dirigenti previsti dall’organico”. Oltre alla “non prevista presenza, in quest’anno scolastico, del cosiddetto organico Covid, che è stato prima di 80mila persone tra docenti e Ata, poi, l’anno scorso, di 40mila”.
La nota
In una nota trasmessa dal Miur, il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, “i docenti di posto comune delle classi quinte non progettano più ne realizzano attività connesse all’educazione fisica. Le ore precedentemente utilizzate per questo insegnamento vengono attribuite ad altre discipline del curricolo obbligatorio”.
Il rincaro
Ma il rientro tra i banchi quest’anno è contrassegnato da un fattore negativo: l’incremento dei prezzi del materiale scolastico. Secondo il ‘Codacons’ per “quaderni, diari, astucci, e tutto ciò che è legato alla scuola l’aumento dei prezzi è pari al 7%”. La causa starebbe, spiegano dall’Associazione consumatori, “nel rincaro della produzione determinato dal caro-energia, oltre che dalla carenza delle materie prime”. Un rincaro dei prezzi, da cui restano esclusi i libri di testo. Per cui, “l’acquisto di un corredo completo raggiungerebbe la cifra di 588 euro a studente, a cui va aggiunto il costo per libri di testo e per il materiale tecnico”.