ROMA – Si avvicina l’apertura delle scuole: largo all’ipotesi dei test salivari a campione per un rientro in sicurezza per permettere la tracciabilità del contagio tra gli studenti. Lo spiega la responsabile del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Anna Teresa Palamara, “il piano di monitoraggio è basato su scuole sentinella primarie e secondarie (elementari e medie) individuate dalle Regioni. Un certo numero di studenti verrà sottoposto a test salivari periodici che poi verranno analizzati con la tecnica molecolare”.
Che poi aggiunge: “Stiamo lavorando insieme alle Regioni perché la raccolta della saliva possa avvenire a casa – spiega Palamara – con semplici dispositivi per il campionamento, e le provette vengano raccolte in centri sul territorio da dove verranno inviate ai laboratori di riferimento”.
L’immunologo
Il piano dovrebbe essere attivato gradualmente per poi essere totalmente operativo in autunno-inverno. Secondo l’immunologo dell’Università Statale di Milano e membro del Comitato tecnico-scientifico, Sergio Abrignani “i test salivari servono ma non possono essere un’alternativa al vaccino. Hanno sicuramente una loro validità per situazioni nelle quali in poco tempo bisogna consentire a un numero elevato di persone di entrare in classe, in aereo o in treno. Hanno una sensibilità limitata ma basta saperlo, mitigano il rischio ma non c’è niente che lo azzera”.
Sasso: “Test salivari utili per il tracciamento”
Secondo il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso “un anno scolastico in presenza senza interruzioni è la priorità del Governo. Tanti giovani, accompagnati in questa decisione dalle loro famiglie, stanno scegliendo liberamente di immunizzarsi. Ho ribadito – ha aggiunto – l’importanza dell’uso massiccio dei tamponi salivari per il monitoraggio, il tracciamento ed evitare quarantene di massa alla prima positività”.
Le Regioni apripista:Veneto
Ma ci sono già Regioni che stanno lavorando per farsi trovare pronte all’appuntamento del nuovo anno scolastico: Veneto, Lombardia, Lazio e Abruzzo davanti a tutte. Secondo il governatore veneto, Luca Zaia, il piano delle scuole sentinella “è una rete di decine di istituti in ogni provincia dove si monitora costantemente il livello di circolazione del Covid, facendo screening a tappeto”. I tamponi salivari servono “per scovare gli asintomatici – ha aggiunto – e poi, in caso di positivi, tamponi nasali semplici per tutta la scuola”.
Lombardia
La vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti ha sottolineato come “la Lombardia a maggio aveva iniziato sperimentazioni di test molecolari salivari per la diagnosi di positività al Covid in alcune scuole di tutte le province” e di essere riusciti a “usare uno strumento diagnostico, già in uso in Europa e Stati Uniti”, annunciando inoltre “l’estensione dell’applicazione con la ripresa dell’attività scolastica a settembre”.
Lazio
Sono 18mila i test salivari già pronti nel Lazio per la prima tranche di controlli a campione, ovvero “il 10% del numero complessivo a livello nazionale”. In queste ore Asl e equipe scolastiche stanno lavorando con gli istituti scelti a campione per individuare le classi ‘sentinella’. L’idea è quella di partire a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico.
Abruzzo
Infine in Abruzzo l’assessore regionale all’istruzione Pietro Quaresimale spiega come sui tamponi salivari abbiano già “avviato un discorso con il settore Sanità. Abbiamo previsto fondi per i trasporti, attueremo tutte le misure per scongiurare una impennata di contagi”.