Se Saviano fa il “supplente”
Quando andavo a scuola io, chi copiava veniva messo in ridicolo davanti al resto della classe. L’insegnante gli riservava una punizione esemplare. Lo redarguiva davanti a tutti perché anche gli altri comprendessero la gravità di quello che aveva fatto. In tempi ancor più remoti, lo studente negligente veniva addirittura messo in punizione dietro la lavagna, con un cappello di carta munito di lunghe orecchie d’asino.
Chi copia danneggia tutti
Perché chi copia danneggia tutti. I suoi compagni, che magari hanno sacrificato ore, giorni, mesi a studiare. Il professore, privato della possibilità di fare il proprio lavoro che non può prescindere da momenti di verifica dello stato di apprendimento dei suoi allievi. Se stesso, in quanto si preclude la possibilità di migliorare, impedendo all’insegnante di rilevare le sue lacune.
I tempi cambiano
Ai tempi della Rai di Mario Orfeo (per abbreviazione, ma anche per il fatto che ha concesso ampi spazi a Fabio Fazio sulla rete ammiraglia, d’ora in poi lo chiameremo M.orfeo) le cose sono decisamente cambiate. Tanto che un tale di nome Roberto Saviano, diventato famoso nel 2006 per un romanzo chiamato “Gomorra”, vestirà presto i panni di un “supplente” in un reality ambientato in una scuola superiore.
La condanna in Cassazione per plagio
Ora, è noto a tutti, persino a M.orfeo, che questo signore è stato condannato per aver copiato articoli da Cronache di Napoli e di Caserta, edizioni locali di Cronachedi.it. Articoli che ha inserito, senza cambiare una virgola, nel suo romanzo poi tradotto in 54 lingue e venduto in altrettanti paesi. La quantificazione del danno da risarcire è ancora oggetto di determinazione da parte della Cassazione.
Saccheggiato il lavoro di cronisti veri
Insomma, uno che ha violato consapevolmente la legge, che in scienza e coscienza ha deciso di appropriarsi illecitamente del lavoro compiuto da giornalisti più bravi di lui, a costo di querele temerarie e minacce di morte, al solo scopo di confezionare e vendere un prodotto commerciale, viene messo dietro una cattedra dove insegnerà ai ragazzi, ai nostri ragazzi, come ci si comporta nella vita.
Se chi predica la legalità dà il cattivo esempio
Uno che con le sue azioni, e con la complicità di giornali editi dai signori del cemento, della finanza e di tante altre cose (“Gomorra” è edito dalla Mondadori di Berlusconi), ha già trasmesso il suo messaggio alle nuove generazioni: se non rispetti la legge, se violi le regole, raggiungi facilmente il successo e senza alcuna vergogna puoi fare pure i sermoni sulla legalità e sulla giustizia.
La macchina del fango
C’è un secondo aspetto da considerare, che forse meglio del primo può aiutarci a definire il personaggio sul piano morale. Quando i giornali dai quali aveva copiato gli hanno fatto causa per plagio, questo tale Saviano ha azionato la macchina del fango per delegittimarli, utilizzando come megafono lo stesso Fazio, la Repubblica di De Benedetti e il Mattino di Caltagirone, allora diretto proprio da M.orfeo.
La carriera di M.orfeo
Piccola parentesi. Dopo la direzione del giornale napoletano, M.orfeo è passato al timone del Tg2, poi del Messaggero dei Caltagirone, poi del Tg1 e alla fine è diventato Dg del servizio pubblico. Una carriera decisamente più ricca di soddisfazioni rispetto a quella di Alessandro Barbano, recentemente rimosso dalla direzione del Mattino.
Il licenziamento di Barbano
Secondo Repubblica e il Fatto, Barbano avrebbe commesso l’errore di opporsi alla richiesta di una linea più “morbida” verso Lega e 5 Stelle, arrivata direttamente dal grande capo palazzinaro romano dopo le elezioni. Se questa è l’aria che si respira nella redazione di quel giornale, allora M.orfeo deve essere stato davvero molto bravo a cambiare rotta a comando. Chissà se lo è ancora.