SIRACUSA – La nave umanitaria ‘Sea Watch 3’ con a bordo anche i 47 migranti che erano stati recuperati sabato scorso nel Mediterraneo centrale, è in acque italiane. Nello specifico si trova a circa due chilometri di distanza dalla costa siracusana a seguito di un’autorizzazione arrivata “per garantire la sicurezza dell’unità e delle persone a bordo”.
L’ingresso della Sea Watch 3 in acque italiane
È stata proprio la Guardia costiera italiana a chiarire la situazione mediante un comunicato che è stato emesso questa mattina. La decisione del governo gialloverde, nonostante questa mossa, non cambia di una virgola: non c’è infatti alcuna possibilità di far attraccare la nave in Sicilia né in altri porti nostrani. Lo ha ripetuto ancora una volta il ministro dell’Interno Matteo Salvini a margine del commento sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti da parte del tribunale dei ministri di Catania per sequestro di persona aggravato nel caso della nave Diciotti. Ha ribadito che “i porti italiani sono chiusi” nonostante le voci contrarie da parte di alcuni sindaci tra cui Luigi De Magistris.
Il ‘sì’ all’accoglienza di De Magistris
Il primo cittadino partenopeo, infatti, si è detto ancora una volta disponibile ad accogliere i migranti al porto di Napoli, testimoniando quella che è ormai diventata una battaglia personale con il leader della Lega. E, a questo punto, anche con l’altro vice premier Luigi Di Maio che aveva sottolineato la volontà dell’Italia di rifornire di viveri e medicinali la nave la quale, però, avrebbe dovuto dirigere la prua altrove. Anche il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha rincarato la dose sottolineando che “siccome sulla Sea Watch c’è una bandierina olandese che sventola, e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti”. Sindaci, dunque, contro il Governo centrale in una battaglia destinata a durare ancora a lungo.