Sea watch, Delrio: “Il Pd non cerca eroi, giusto salire a bordo e difendere i diritti”

Il capogruppo dem a Montecitorio risponde alle critiche

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Graziano Delrio

ROMA – “Attenti, qui la questione non è stare o non stare dalla parte della comandante della Sea-Watch: il Pd non è in cerca di eroi. Su quella nave c’era in ballo qualcosa di più importante: la difesa dei diritti umani”. Lo dice Graziano Delrio, capogruppo dem a Montecitorio, in un’intervista a ‘Repubblica’.

Salvini ha detto che vi dovreste vergognare per essere saliti “a bordo di una nave pirata straniera che ha infranto le leggi italiane”. Che ci siete andati a fare? “Salvini non sa quel che dice. È una prerogativa dei parlamentari, anche in funzione di riequilibrio del potere esecutivo, fare atti ispettivi come per esempio nelle carceri – risponde – E nei due giorni e mezzo trascorsi sulla nave abbiamo lavorato perché non ci fossero forzature rispetto alla legge, al cosiddetto blocco navale, cercando di far capire alla comandante, alle prese con una situazione davvero complicata, che prima di entrare in porto era meglio aspettare l’accordo sul ricollocamento. Tant’è che lei giovedì ha sospeso la sua decisione”.

Quanto al rischio schiacciare una motovedetta della Gdf, manovra che anche il pm di Agrigento ha definito di “inammissibile violenza”, Delrio spiega: “Io ho molto rispetto per i giudici, ma la nostra impressione non è stata questa, la nave procedeva lentissimamente. Sono convinto che le immagini chiariranno tutto. Sinceramente non credo che la capitana abbia voluto mettere a rischio i nostri militari. Emerge anche dal racconto che ha fatto dopo al suo equipaggio: ‘Ho accostato, avevo visto la motovedetta, ma non sono riuscita a valutare bene le distanze’.

Ora deve essere la magistratura ad accertare cos’è accaduto, non il ministro dell’Interno che ha già emesso la sua condanna”. Ma il Pd da che parte sta? “Dalla parte della legalità ma anche dell’umanità. La semplificazione che fa Salvini dipingendo la comandante come una fuorilegge è solo cinica propaganda sulla pelle di 42 disperati. Io sono un medico, li ho visti… Guardi, se una madre si accorge che il figlio sta annegando e c’è divieto di balneazione, si butta lo stesso per salvarlo, non è che rispetta il divieto. Tra l’altro sia il diritto penale italiano, sia internazionale prevedono che in stato di necessità si possano adottare comportamenti all’apparenza illegali ma giustificati in un contesto di pericolo e urgenza”.

(LaPresse)


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