ROMA – Il braccio di ferro tra il governo giallo-verde e la Sea Watch continua, ma ad entrare a gamba tesa sul governo è la Corte di Strasburgo.
Le decisioni della Corte
L’Italia non è obbligata a far sbarcare i migranti che sono a bordo della Sea Watch, nave di una Ong tedesca che batte bandiera olandese, ma la Corte di Strasburgo ha ‘avvisato’ l’Italia affinché “prenda il prima possibile tutte le misure necessarie per assicurare ai ricorrenti cure mediche adeguate, cibo e acqua”. Inoltre la Corte si è anche espressa sui minori non accompagnati, ordinando al governo anche di “garantire una tutela legale adeguata”.
Nel caso in cui l’Italia non dovesse rispettare quanto deciso dalla Corte di Strasburgo potrebbe andare incontro a sanzioni più o meno gravi.
Macron contro l’Italia
Sulla questione migranti è intervenuto anche il presidente francese Macron che ha incontrato il premier italiano Giuseppe Conte a Cipro, durante il summit tra i Paesi del Mediterraneo. “Bisogna applicare tre principi – ha detto Macron – e vale a dire quello dello sbarco nel porto più vicino, cioè l’Italia, il principio della distribuzione dell’onere dal quale la Francia non si è mai sottratta e, infine, il diritto a fare in modo che le Ong rispettino le regole”.
La posizione di Salvini
Ieri il ministro dell’Interno ha aperto allo sbarco dei migranti della Sea Watch, ma a condizioni ben chiare. Vale a dire che poi siano trasferiti in Olanda (la bandiera della Sea Watch) o in Germania (il Paese della Ong).