NAPOLI – La squadra mobile ha effettuato una perquisizione domiciliare su indicazione della Procura nell’abitazione di Giuseppe Musella nel quartiere Secondigliano. I poliziotti hanno sequestrato gli abiti, che il 50enne avrebbe indossato durante l’accoltellamento nel campo di calcio martedì notte: un giubbotto, un pantalone jeans e delle scarpe da ginnastica.
Le verifiche in corso
Gli inquirenti stanno raccogliendo dettagli e informazioni, dopo il ferimento di tre ragazzi dopo una partita di calcio in un torneo amatoriale a Chiaiano. Non solo. Gli agenti hanno sequestrato anche le maglie da gioco delle persone ferite. Per diversi motivi. Le verifiche tecniche della Scientifica sono tuttora in corso e bisogna cristallizzare la dinamica. Le abrasioni sui completini potranno essere utilizzate dagli inquirenti, per risalire alla sequenza esatta dei fatti. Giuseppe Musella è il figlio del boss dell’Alleanza di Secondigliano Maria Licciardi. Stando alla versione della questura, il 50enne avrebbe supportato il figlio Gennaro Musella nell’aggressione: il 19enne si sarebbe avvicinato a uno spettatore e avrebbe preso un coltello subito dopo la partita. Poi sarebbe tornato sul rettangolo di gioco per affrontare i tre calciatori della squadra avversaria: un 24enne è stato accoltellato all’addome ed è ricoverato al Cardarelli, i due fratelli sono stati feriti alle mani, avevano tentato di difenderlo.
Il fermo
Il 50enne avrebbe supportato il figlio nell’aggressione ed è stato sottoposto a fermo di pg quasi subito. Difeso dall’avvocato Rosario Arienzo. Giovedì il gip Marco Discepolo ha confermato il fermo ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Gennaro Musella in un primo momento non era stato trovato. Irreperibile per due giorni. Poi si è presentato con l’avvocato agli agenti dell’Upg. Ha spiegato che era stato provocato durante il match. Ora è indagato a piede libero.
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