CASERTA – Sentenze “aggiustate” per cartelle Equitalia, finiscono in carcere un giudice di pace degli uffici di Sessa Aurunca e due avvocati, mentre un altro legale e un dipendente del Comune sessano sono ai domiciliari e altri tre professionisti del diritto sono indagati a piede libero. In cella sono finiti il giudice Umberto Della Rocca, di Santa Maria Capua Vetere e già consigliere dell’Ordine degli avvocati, e i legali Armando Schiavone e Francesco Serao, entrambi di Casal di Principe. Ai domiciliari l’avvocato Vincenzo Bordone di San Cipriano d’Aversa e il dipendente comunale Domenico Bosco, addetto ai servizi di cancelleria negli uffici giudiziari. Sono inoltre indagati a piede libero tre avvocati dell’agro aversano, Corvino, Martinelli e Vella. Hanno operato i carabinieri, su delega della Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma (competente in quanto è coinvolto nell’inchiesta un giudice). Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo, sono corruzione in atti giudiziari e associazione per delinquere. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero annullato con accordi e sentenze pilotate, alcune bollette dell’Equitalia. E sembra anche che in alcuni casi i cittadini a nome dei quali veniva presentato il ricorso non avessero mai conferito la delega agli avvocati. Al giudice sarebbe andata una percentuale versata dagli avvocati per ogni cartella annullata.
Va segnalato inoltre che il nome di Domenico Bosco non è nuovo alle cronache giudiziarie: anni fa era un vigile urbano, ma fu condannato per lesioni per aver sparato a un uomo in strada, ferendolo a una spalla. Da allora le sue mansioni sono state cambiate d’autorità ed è stato assegnato all’ufficio del giudice di pace di Sessa, in via Mozart, dove svolgeva compiti di cancelleria.
Nel collegio difensivo gli avvocati Gianluca Di Matteo, Pasquale Diana e Paolo Caterino. In queste ore dovrebbero svolgersi gli interrogatori di garanzia per le persone arrestate. In quella sede gli accusati potranno dare la loro versione dei fatti.