MILANO (LaPresse) – Seppellisce il cadavere sotto il pavimento: il killer confessa 6 anni dopo. E’ chiuso il giallo della scomparsa di Antonio Deiana. Il suo corpo è stato trovato murato nello scantinato di un appartamento a Cinisello Balsamo, nell’hinterland di Milano. Di lui non si avevano più notizie dal 20 luglio 2012. In manette con l’assusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere, sei anni dopo, è finito il padrone di casa. Si tratta di Luca Sanfilippo, 37 anni: avrebbe ucciso Deiana a coltellate, nascondendo il cadavere sotto una colata di cemento. Il movente sarebbe maturato nell’ambito dello spaccio di droga. Vittima e assassino avrebbero litigato per una partita di cocaina: “futili motivi”, dicono gli investigatori, che però rientrerebbero in un più ampio scenario di ‘ndrangheta. Una morte simile era spettata al fratello di Antonio, Salvatore Deiana, assassinato a coltellate nel 2009 e trovato sei anni dopo in buca.
Trovato il cadavere di Antonio Deiana
L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Como e Milano in collaborazione con il commissariato Greco Turro, è stata coordinata dalla procura della Repubblica del tribunale di Monza. Il decreto di fermo è stato eseguito giovedì pomeriggio. Sanfilippo, ora detenuto in carcere a Monza, ha confessato alla polizia mostrando agli investigatori il punto in cui scavare. Gli agenti, armati di martello pneumatico, hanno trovato i resti a un metro di profondità. Per mera formalità sulle ossa bruciate nella calce e riportate in superficie sarà effettuato il test del Dna. In tutti questi anni i condomini della palazzina di via Lanfranco della Pila non si sarebbero accorti di nulla: sembra che nessuno conoscesse il mistero celato sotto il pavimento del civico 12.
Già all’epoca della scomparsa di Deiana, la squadra mobile di Como aveva ipotizzato che si sarebbe potuto trattare di omicidio. E’ stato il tribunale di Como, nel 2014, a riaprire il caso a seguito del ritrovamento, in una buca scavata nei boschi del comasco, dei resti di Salvatore Deiana, assassinato a coltellate nella notte tra l’8 e il 9 marzo del 2009 in una pizzeria di Vertemate con Minoprio. Per l’omicidio di Salvatore tutti i colpevoli furono arrestati. Due mesi fa in commissariato Greco Turro, guidato dal vice questore Angelo De Simone, arriva una dritta: un 50enne, poi indagato per favoreggiamento in soppressione di cadavere, confida di aver aiutato, anni prima, a bruciare i vestiti di un uomo assassinato. Una notizia preziosa che, sei anni dopo, ha permesso la confessione del killer.