Sequestra l’ex fidanzatina, preso rampollo dei Lepre

NAPOLI – Amore criminale e una ragazza sequestrata dal suo ex fidanzato. E’ la storia che arriva da Montesanto, non distante da piazza Dante, in piazza Sette Settembre. Alla fine della vicenda, i carabinieri hanno arrestato Antonio Cianciulli, un cognome che pesa nella zona del Cavone: il 18enne è figlio di Luigi, ras della criminalità organizzata del posto, nonché nipote di Salvatore, detto Masaniello, ritenuti elementi di spicco del clan Lepre. Erano quasi le 20 e una pattuglia della Compagnia Napoli Centro si trovava nel traffico cittadino mentre percorreva Piazza Sette settembre. Poco distante, davanti ai militari, c’era un taxi. Un giovane in sella a uno scooter si è avvicinato velocemente all’auto bianca e l’ha costretta a frenare. Il centauro è sceso dal mezzo ancora in moto e ha aperto la portiera dell’auto dove all’interno c’è una ragazza. L’ha afferrata con forza costringendola a salire in sella mettendola davanti a lui. La vittima si agitava, ma il giovane – stringendola a sé – non le permetteva di scendere e, anzi, accelerava sempre di più. I carabinieri erano ancora troppo distanti, ma la scena e la situazione erano già fin troppo chiare. Si trattava di gesti violenti. A causa del traffico non riuscivano comunque ad intervenire, ma avevano già capito chi fosse quel ragazzo. Sapevano che si trattava di Cianciulli jr.

Sono partite subito le indagini e le ricerche che si sono conclusedopo circa un’ora. Il giovane, insieme alla ragazzina di 17 anni con la quale aveva avuto una relazione sentimentale, si è presentato a casa dei suoi genitori. Questi ultimi lo avevano convinto assieme ai carabinieri e ai genitori della minorenne a rincasare. Sull’uscio della porta anche i militari che lo hanno arrestato per sequestro di persona. La 17enne sta bene e non voluto querelare l’ex. Il padre Luigi, alias Bibì, è ritenuto da oltre un decennio un profilo apicale del clan Lepre. Lo stesso si può dire dello zio Salvatore, Masaniello all’anagrafe di camorra, in passato arrestato con l’accusa di estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso. Secondo il pool anticamorra, costrinse un imprenditore a versare 4mila euro al mese alle casse del clan.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome