Serena perde staffe e Us Open, a New York trionfa la giapponese Naomi Osaka

La Williams litiga con l'arbitro e incassa gravi penalità, la 20enne è la prima giapponese a vincere uno Slam

LP - TIMOTHY A. CLARY / AFP

NEW YORK – Lacrime di gioia per Naomi Osaka, di rabbia per Serena Williams. La giapponese entra nella storia, a 20 anni, trionfando allo Us Open e impedendo alla statunitense di agganciare Margaret Court a quota 24 Slam vinti. Solida, potente e con i nervi ben saldi, Osaka domina l’incontro con una Williams irriconoscibile e infuriata con l’arbitro. I litigi col giudice di sedia sono costati carissimo alla ex numero 1 del mondo. Finisce 6-2, 6-4.

Osaka scappa subito, la pressione sale

La Osaka, che ha disputato un torneo praticamente perfetto a Flushing Meadows, esce forte dai blocchi e sorprende Serena. Subito 4-1, poi l’americana reagisce ma spreca due palle break e inizia a battibeccare con l’arbitro che le infligge un primo warning. E’ l’inizio della fine. Il primo set si chiude 6-2 e la pressione sulla Williams diventa enorme.

Il tallone d’Achille della leggenda

Serena Williams è tra le più grandi giocatrici di sempre, forse la più forte di tutte, con i suoi 23 Slam e il suo strapotere quasi ventennale. Se ha un difetto, però, è che quando si innervosisce e la tensione è altissima, rischia di disunirsi. Successe, sempre a New York, quando a due partite dal Grande Slam perse testa e partita contro una strepitosa Roberta Vinci. E stanotte la storia si è ripetuta.

Furia contro l’arbitro, Serena in ginocchio

Nel secondo set la statunitense sembrava poter far girare la partita. Sul 3-1, però, arriva il controbreak, si disunisce, spacca la racchetta e l’arbitro le rifila il secondo warning che la manda su tutte le furie. Il sorpasso Osaka è rapidissimo: 4-3. “Tu mi togli il punto e io ti dò del ladro”, ha tuonato la tennista Usa. Game di penalità che regala il break alla giapponese, che poi non trema e conquista New York.

E’ nata una stella

Amara la nona finale agli Us Open per Serena Williams, che manca il settimo successo ‘in casa’. Va ricordato, però, che la campionessa a stelle e strisce è nella stagione del rientro dallo stop per la maternità, sta rimontando in classifica Wta, ed è giù tornata tra le più forti del pianeta. A 36 anni. Ennesima impresa leggendaria di una carriera incredibile. E va celebrata una Naomi Osaka (prima nipponica a vincere uno Slam) che, a 20 anni, con il suo tennis di potenza e qualità si candida a diventare un punto di riferimento assoluto nel circuito femminile (che al di là di Serena non sembra avere dominatrici) per i prossimi anni. Piangono tutti a Flushing Meadows. Ognuno per i suoi motivi.

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