MILANO – Di buono c’è il risultato, l’aver ritrovato la via del gol, il cuore e la grinta mostrata nei dieci minuti finali, quando la squadra ha creato più che negli ottanta minuti precedenti. Per quanto riguarda il resto c’è ancora molto da lavorare, ma il successo del Milan sul Brescia consentirà a Marco Giampaolo di sviluppare la propria filosofia con più tranquillità e serenità. Di questi tempi, non è poco, considerando che la sosta per le nazionali in tal senso potrà aiutare il tecnico di Giulianova nel suo progetto. Il gol di Calhanoglu in avvio di gara regala infatti i primi tre punti del campionato al ‘Diavolo’, che dal punto di vista del gioco offerto non ha fatto grossi passi in avanti rispetto alla sconfitta di Udine, nonostante la rivoluzione attuata dal suo allenatore, in particolare da metà campo. Dal punto di vista dei nervi invece il Milan è rimasto sempre dentro la partita, soprattutto quando nella ripresa il Brescia ha messo più volte il naso fuori. Al momento, questo può bastare.
Il match
Giampaolo aveva annunciato una rivoluzione ed è stato di parola. Non solo a livello tattico, ma anche negli interpreti. Troppo brutto il Milan di Udine per limitarsi a qualche piccola variazione. L’escluso eccellente, a sorpresa, è Piatek. Il Pistolero si accomoda in panchina a vantaggio di André Silva, da epurato con la valigia in mano a titolare alla prima a San Siro. Rispetto al match della ‘Dacia Arena’ viene stravolta anche la mediana: Bennacer viene messo in regia, accanto a lui agiscono il rientrante – dal 1′ – Kessie e Calhanoglu, che torna a ricoprire il ruolo di mezzala. Out Borini e Paqueta. Corini risponde con un Brescia per nulla rinunciatario: Spalek agisce alle spalle della coppia d’attacco Torregrossa-Donnarumma. Il Milan inizia bene, tenendo palla e costringendo le ‘rondinelle’ ad agire in contropiede. E, rispetto a una settimana fa, ha il merito di sbloccare subito il risultato, alla prima vera palla gol. Suso affonda sulla destra, il cross sul palo opposto viene raccolto da Calhanoglu che di testa non sbaglia infiammando San Siro. Lo slancio del ‘Diavolo’ si esaurisce però presto. Andre Silva in acrobazia manda alto sopra la traversa, ma dalla parte opposta con il passare dei minuti gli ospiti prendono coraggio: Sabelli si divora un rigore in movimento sul tiro sbagliato di Bisoli diventato il più prezioso degli assist, l’esterno destro del Brescia ci prova ancora con una sberla dalla distanza su cui Donnarumma si immola dopo la deviazione di Rodriguez.
Il secondo tempo
Nella ripresa, proprio come accaduto in Friuli, il Milan si disunisce e lascia maggiormente il controllo delle operazioni all’avversario. Dal punto di vista fisico il Diavolo cala vistosamente, Giampaolo percepisce il pericolo e tenta di dare nuova linfa ai suoi inserendo Piatek per Andre Silva e Paqueta per Calhanoglu. Il finale si rivela un duello rusticano a tutto campo, tra tackle e contrasti da una parte e dall’altra. Calabria salva i suoi su Dessena, sul fronte opposto Jorenen dice no da due passi a Piatek. Il Milan col cuore e coi nervi manca il gol della sicurezza, un po’ per sfortuna (palo di Paqueta e salvataggio di Joronen sulla linea) e un po’ per evidenti problemi realizzativi. Ma al momento basta per portare a casa i primi tre punti in campionato.
di Alberto Zanello