MILANO – L’Inter ritrova il successo e lo fa in modo travolgente. Ciclone nerazzurro sul Bologna: a San Siro finisce con un tennistico 6-1, maturato grazie a una prestazione di grande livello e la concretezza sottoporta mancata contro Sampdoria e Real Madrid. Anche se la formazione di Mihajlovic, fino a stasera ancora imbattuta in campionato, appare da subito arrendevole e lontana dalla sua versione migliore. Ad aprire la festa del gol è Lautaro Martinez dopo appena sei minuti, raddoppia Skriniar e Barella completa il tris.
Nella ripresa il poker è calato dal rigenerato Vecino, prima che si scateni Dzeko con una doppietta. Per i felsinei rete della bandiera dell’esordiente Theate, nel finale. Da una gara a senso unico sono molte le note positive che può trarre Inzaghi, confortato dall’ottima prestazione di Dumfries candidato a sostituire Hakimi nel cuore dei tifosi. La pessima notizia è l’uscita dal campo di Correa dopo meno di mezz’ora: l’argentino, colpito al bacino, viene trasportato in ospedale per accertamenti.
In attesa dei risultati delle rivali, Inter che sale a 10 punti e si prende la vetta in solitaria. Inzaghi, chiamato a gestire le energie in vista dell’impegno infrasettimanale contro la Fiorentina, sceglie di far inizialmente rifiatare Dzeko e lancia il tandem argentino Correa-Lautaro Martinez. Prima da titolare per l’olandese Dumfries sulla corsia di destra, a sinistra confermato Dimarco. In mezzo Vidal è out e viene rilanciato Vecino, con Calhanoglu che si accomoda in panchina per ricaricare le batterie. A guidare l’attacco degli emiliani è l’ex Arnautovic, supportato sulla trequarti dal trio formato da Skov Olsen, Soriano e Sansone.
Orsolini e Barrow pronti a subentrare. A un’Inter cinica e concreta basta un tempo per chiudere la pratica. E sei minuti per sbloccare il risultato alla prima occasione, con i felsinei sbilanciati in avanti: sul lancio di Vecino, Dumfries vola sulla destra e mette in mezzo per il tocco perfetto di Lautaro Martinez che sbuca alle spalle di Medel. Il Bologna cerca di non abbattersi e ha una ghiotta chance per il pareggio, dopo un errore di Correa in mezzo al campo: Soriano incrocia di sinistro, Handanovic si oppone.
Sulla respinta Sansone spara alto con il destro, da ottima posizione. I nerazzurri non perdono la bussola e tengono in mano le redini della manovra. Ma Inzaghi perde Correa, per un colpo al bacino: niente riposo per Dzeko, che lo rileva. Poco dopo l’Inter raddoppia: sul corner calciato da Dimarco, svetta in area Skriniar che deposita alle spalle dell’immobile Skorupski (31′). Strada tutta in discesa per i nerazzurri, che dilagano calando il tris: Dumfries mette in mezzo dopo uno scambio con Dzeko, De Silvestri respinge addosso a Barella che insacca da pochi passi (34′). Primo centro in campionato per l’azzurro campione d’Europa.
Il Bologna è tramortito e prima dell’intervallo l’Inter si fa di nuovo pericolosa con un tentativo al volo di Dimarco, su intuizione da Dzeko: Skorupski si rifugia in corner. Il copione non cambia nella ripresa. In apertura un destro in girata di Lautaro viene fermato dalla traversa, poi il ‘Toro’ ha un’altra chance dopo il sinistro di Brozovic respinto da Skorupski: il suo destro finisce in curva. Il poker, però, non tarda ad arrivare: il traversone basso di Dimarco che in parecchi non riescono a deviare diventa un assist per Vecino che al cospetto del portiere ospite non sbaglia (54′).
L’uruguaiano torna alla rete che gli mancava da maggio. Mihajlovic va in cerca della scossa con un triplo cambio: dentro Barrow, Vignato e Dijks. Ma è ancora l’Inter ad andare a segno: Brozovic mette in mezzo, velo di Lautaro e Dzeko supera Skorupski in tutta tranquillità (62′). E ancora il bosniaco, su invito del neoentrato Sanchez, completa la doppietta infilando sotto la traversa (68′). Dumfries ha ancora birra in corpo e cerca gloria con un sinistro che manca lo specchio di poco, stesso esito per una conclusione di Dimarco. A firmare nel finale il gol della bandiera per il Bologna è l’esordiente Theate, che dimenticato in area sfrutta il cross di Barrow battendo di testa Handanovic. Almeno per il promettente difensore belga, una serata che ricorderà per sempre. (LaPresse)