TORINO – Il codino da samurai nella calza della Befana: Cristiano Ronaldo regala i primi tre punti del 2020 alla Juventus. Che inaugura il nuovo anno abbattendo il Cagliari per 4-0. I sardi erano l’unica formazione di A non ancora perforata dal portoghese, che si rifà con gli interessi segnando una tripletta, la sua prima in Italia, nella ripresa. Quinto match di fila in cui CR7 va a segno.
Le formazioni
Successo rotondo per la formazione di Sarri, ma che matura dopo una prima frazione di rodaggio, in cui una volenterosa Juve non riesce ad impensierire troppo la formazione di Maran. Altra musica nella ripresa, che si apre con il vantaggio siglato da Ronaldo che poi concede il bis sul rigore procurato da Dybala. E, subito dopo lo squillo di Higuain, colpisce ancora. Sarri intasca tre punti per iniziare a cancellare il brutto ricordo della Supercoppa e soprattutto mettere pressione all’Inter, stasera attesa dal Napoli. In attesa del verdetto del San Paolo, bianconeri primi da soli a +3. Anziché oro, incenso e mirra cercava punti per rimettersi in moto il Cagliari, che non riesce a spezzare la serie negativa. Nainggolan e soci incassano il terzo ko di fila. Passivo probabilmente pesante ma nel complesso i sardi hanno deluso: sono lontane le brillanti prestazioni della prima parte di stagione.
Dybala-Ronaldo
Per la prima dell’anno, niente tridente e niente De Ligt: Sarri torna al 4-3-1-2 lasciando Higuain in panchina: ad affiancare Ronaldo è Dybala, con Ramsey a supporto sulla trequarti. In difesa, al fianco dello stakanovista Bonucci, è ancora Demiral a vincere il ballottaggio con De Ligt. A centrocampo senza lo squalificato Bentancur ad agire con Pjanic e Matuidi c’è Rabiot. Nelle file dei sardi esordio da brividi per il giovanissimo Walukiewicz al centro della difesa orfana di Ceppitelli. Joao Pedro e Simeone formano il tandem d’attacco assistiti alle spalle da Nainggolan.
La strategia della Juve
La squadra di Sarri rispetta il ruolo che le assegna il canovaccio: impossessarsi della palla e della manovra. Il primo a mettersi in luce non è uno dei giocatori in campo, bensì un tifoso che dopo una manciata di minuti tenta l’invasione dalle parti di Szczesny e viene prontamente bloccato dagli steward. In campo il primo tentativo è bianconero, con un mancino alle stelle di Alex Sandro. Poi ci prova Ramsey al volo, senza fortuna. I bianconeri spingono e dominano nel palleggio – 63% di possesso contro 37% alla fine dei primi 45′ – ma faticano ad aprire una breccia nella compatta e ordinata retroguardia sarda. E i loro tentativi – ancora Ramsey e Dybala – non rendono certo vita dura ad Olsen.
Ronaldo guida la Juve
Ancora La Joya tenta il mancino di controbalzo senza inquadrare lo specchio. Ronaldo incorna in tuffo da posizione ravvicinata esaltando i riflessi di Olsen, tutto buono solo per lo spettacolo perché c’è fuorigioco. E l’unica minaccia della prima frazione la partorisce un blitz di Demiral, che svetta sul corner calciato da Pjanic e trova la traversa. La squadra di Maran resta prudentemente sottocoperta e raramente mette la testa oltre la sua metà campo. Ma prima dell’intervallo Rog innesca una situazione interessantissima: contropiede che però Nainggolan, servito da Simeone, non finalizza a dovere che svirgola al momento decisivo.
La ripresa
La ripresa si apre nel segno di Ronaldo. Il primo errore della gara di Klavan è fatale: brutto il passaggio per Walukiewicz, il portoghese ringrazia e dopo aver aggirato Olsen insacca a porta sguarnita. La Juve potrebbe già sferrare poco dopo il colpo del ko, ma il portiere dei sardi prima salva sul rasoterra di Dybala ed evita l’autorete sulla respinta involontaria di Klavan. Il Cagliari pare accusare il colpo, ma i bianconeri rischiano la beffa su Simeone in elevazione sul traversone chirurgico di Nainggolan: a salvare Szczesny ci pensa il montante. Sospirone di sollievo per la Juve che si rituffa in avanti con una punizione di Dybala: Olsen si distende e respinge. Ed è sempre La Joya a procurare il rigore che chiude i giochi al 67′: Rog ferma con le cattive lo sgusciante argentino e Giacomelli indica il dischetto. CR7 è implacabile: 2-0. Con i tre punti ormai in ghiacciaia, Sarri può permettersi di richiamare Dybala, che prima di uscire tenta il gol da urlo da metà campo e regalare una ventina minuti a Higuain.
La reazione dei sardi
Sussulto d’orgoglio dei sardi con un velenoso tentativo firmato Nainggolan-Joao Pedro, disinnescato in qualche modo da Szczesny, poi i bianconeri, non sazi, riprendono il forcing: CR7 serve sugli sviluppi di una ripartenza Ramsey che però conclude debole. Sulla sponda rossoblù ci prova addirittura di tacco Simeone su traversone del neo entrato Faragò. Ma il finale regala ancora fuochi d’artificio bianconeri: Higuain cala il tris insaccando di potenza, con leggera deviazione di Klavan (81′) e un minuto dopo ancora Ronaldo, su filtrante del nuovo entrato Douglas Costa, davanti al povero Olsen completa la tripletta personale. E ancora il Pipita va vicinissimo alla ‘manita’ bianconera, ma il suo destro a botta sicura è salvato sulla linea da Walukiewicz, con Olsen battuto. Per il Cagliari nemmeno la consolazione della rete della bandiera: Szczesny blocca un destro da fuori di Nainggolan, poi in pieno recupero il palo ferma la girata di Joao Pedro.
(LaPresse/di Attilio Celeghini)