ROMA – L’assalto al potere per la Champions si chiude dopo 96′ di battaglia con un 1-1 spettacolare, ricco di pathos ed emozioni. Atalanta e Juventus si sono sfidate senza esclusione di colpi, combattendo e mettendo in campo aggressività, tenacia e qualità per poi alla fine annullarsi pareggiando un match di alta intensità emotiva che la Dea sembrava poter portare a casa grazie ad un gol splendido di Malinovskyi da trenta metri a 15′ dal termine. Ma la squadra di Allegri non ha mai mollato e nei minuti di recupero ha trovato con Danilo la rete che consente alla Signora di tenere a distanza l’Atalanta mantenendosi solitaria al quarto posto. Per la squadra di Gasperini niente sorpasso dunque sulle rivali dirette ma ha dimostrato di essere in piena ripresa reagendo con una prestazione brillante al passo falso contro il Cagliari in campionato e all’uscita di scena in Coppa Italia. Nella Juventus è mancato stavolta il guizzo dei tre ‘tenori’, con Vlahovic che si è spento nella ripresa e un Dybala e Morata poco concreti sotto porta, ma ha trovato in Danilo l’uomo della provvidenza che mantiene la Juventus in piena corsa.
Allegri a centrocampo opta per McKennie e non per Zakaria. In difesa con de Ligt c’è Bonucci. Tra i bergamaschi Gasperini schiera dal primo minuto Muriel in coppia con Boga, Koopmeiners alle loro spalle. La mediana è formata da de Roon e Freuler. Toloi in difesa con Demiral e Djimsiti. Parte meglio e più sciolta la Juventus che fa muovere i suoi centrocamposti che costringono i difensori nerazzurri a non avere troppi punti di riferimento. Vlahovic viene spesso cercato con palloni alti per sfruttare le sue capacità fisiche (sua la prima occasione di testa) e prova a più riprese l’intesa con Dybala che si fa vedere con un calcio a giro con pallone di poco alto. Il serbo ha voglia di mettersi in luce, prova con un colpo ad incrociare non troppo potente ma la difesa nerazzurra è attenta. Gasperini si sbraccia, invita la squadra ad essere meno contratta, velocizzare la manovra e verticalizzare soprattutto sfruttando il dinamismo di Muriel. Piano piano gli orobici prendono campo, alzano il baricentro e si costruiscono una grande occasione al 31′. Szczesny contrasta fuori area Koopmeiners che cade a terra, il pallone arriva a Muriel che non centra la porta e Bonucci salva in angolo. L’arbitro aspetta il check del Var per valutare un eventuale cartellino all’estremo difensore bianconero ma decide di non tirare fuori. L’episodio discusso alza i decibel dello scontro. Il match diventa ruvido con quattro amminiti in meno di sette minuti. La fiammata dell’Atalanta è un avvertimento per i bianconeri che nei minuti finali del primo soffrono la maggiore dinamicità degli attaccanti cui manca un po’ di velocità negli ultimi 20 metri. Per due volte Boga ha la palla del vantaggio ma si fa murare da de Ligt, che interveniene nella prima conclusione con il corpo, toccando il pallone con il braccio.
Nella ripresa il match mantiene la stessa intensità e velocità, con palla a terra e triangolazioni efficaci. Morata al 54′ ha una grande chance su assist di Dybala ma perde l’attimo per concludere dopo essere arrivato sotto porta e sfuma la chance. Poi è Vlahovic che ci prova con colpo teso leggermente a giro calciato dal limite dell’area ma Sportiello è attento e respinge con una splendida parata. Sale ancora di qualità il match, i bianconeri insistono e allora Gasperini decide di affidarsi alla panchina, inserendo Malinovsky per Muriel (poco efficace) e Maehle per Zappacosta, Niente attaccante di ruolo dunque per gli orobici che resta comunque con la stessa formula tattica. La sfida corre sempre sul filo di un perfetto equilibrio con tanti capovolgimenti di fronte. Koopmeiners arriva con una frazione di ritardo su un tiro di Boga che diventa un pericoloso assist a centro area, la Juventus risponde subito con un corner velenoso di De Sciglio che Djmsiti neutralizza sfiorando l’aurorete, poi è Rabiot a concludere con un tiro da fuori. Serve un assolo di alta qualità per infiammare la serata e arriva dai piedi di Malinovskyi che da trenta metri fa partire un tiro teso e potente che si infila all’incrocio con il portiere che non ci arriva. Szczesny, sorpreso dalla traiettoria, perde l’imbattibilità dopo 381 minuti. La Juve prova subito a reagire, Allegri inserisce Kean per Mckennie e Quadrado per Bonucci. E’ però l’Atalanta a sfiorare il raddoppio con Hateboer che colpisce la traversa a porta vuota. Ma la Juventus non molla e nel finale trova il pari con Danilo che sfrutta al meglio un corner di Dybala. Stacco del difensore che colpisce di testa e manda il pallone sul secondo palo dove Sportiello non può arrivare. La Juve resta viva.