MILANO – Per lo scudetto bisognerà fare i conti anche con la Lazio. Quello che i tifosi biancocelesti sognavano mercoledì sera nel recupero contro il Verona si è concretizzato qualche giorno dopo. La squadra di Simone Inzaghi non stecca infatti contro il Parma, espugna – seppur tra mille difficoltà – il Tardini e vola a ridosso della Juventus, lontana ora solo un punto dopo la disfatta del Bentegodi.
Il successo ottenuto da Lulic e compagni vale doppio: perché ottenuto in emergenza e perché testimonia i passi da gigante compiuti in questi mesi in un momento clou dell’annata. La Lazio raccoglie infatti il diciottesimo risultato utile consecutivo (neanche lo squadrone guidato da Sven Goran Eriksson ci era riuscito) e si presenta con il miglior biglietto da visita per il confronto dell’Olimpico tra una settimana contro l’Inter. A tutti gli effetti, una sfida scudetto.
Inzaghi rivoluziona la sua creatura, un po’ per necessità un po’ per volontà. Gli squalificati Milinkovic-Savic e Radu vengono sostituiti da Patric e Parolo, cambi anche sugli esterni dove Jony e Marusic fanno rifiatare Lulic, indisponibile, e Lazzari. Davanti tour de force per la coppia Immobile-Caicedo, con Correa che recupera almeno per la panchina. Dalla parte opposta D’Aversa disegna un 4-3-3 con Kucka e Caprari ai lati di Cornelius. Fuori Kulusevski, non al meglio.
Il primo quarto d’ora regala emozioni da una parte e dall’altra
Caprari e Kurtic ci provano da fuori, dalla parte opposta Immobile manca il colpo di testa sul cross di Jony. Al 9′ primo vero intervento di Strakosha sulla punizione insidiosa ancora di Kurtic. Si gioca senza sosta e senza grossi tatticismi e al 12′ è sempre il solito Immobile a sfiorare il bersaglio grosso. Appena i ritmi si abbassano però gli ospiti prendono in mano le redini del gioco.
Luis Alberto ricama in mezzo al campo, Leiva e Parolo garantiscono cuori e polmoni. Al resto ci pensano Caicedo e Immobile. E le occasioni fioccano, in particolare con il colpo di testa di Caicedo e il rasoterra di Luis Alberto. La squadra di Simone Inzaghi insiste e prima della fine del primo tempo passa: Luis Alberto butta la palla in mezzo, Caicedo in mischia è il più lesto a risolvere la contesa e a superare Colombi.
Nella ripresa il copione del match cambia
La Lazio è costretta a riporre il fioretto per tirare di sciabola. Le fatiche di metà settimana contro il Verona si fanno sentire, gli ospiti abbassano il baricentro e il Parma torna a crederci, anche grazie all’ingresso in campo di Kulusevski che dà nuova forza e vigore alla manovra dei ducali. La palle gol migliori per i padroni di casa capitano però sui piedi di un difensore, Gagliolo, che sciupa in particolare al 25′ un rigore in movimento calciando a lato. La Lazio soffre, arretra, si ‘sporca’ in una partita che si innervosisce di minuto in minuto. E che non riesce a chiudere perché Immobile non è letale in contropiede come in altre occasioni.
L’ultimo sussulto, in pieno recupero, lo regala proprio Kulusevski, promesso sposo juventino, il cui tiro a giro finisce vicino all’incrocio. Avrebbe fatto un favore non da poco alla sua prossima squadra: perché questa Lazio, capace di incantare e di difendersi con le unghie e con i denti nell’arco degli stessi 90 minuti, inizia a fare davvero paura. A tutti. (LaPresse)