TORINO – Un monologo rossonero che va oltre il semplice risultato e definisce con maggiore chiarezza le reali forze del campionato. Il Milan domina lo scontro diretto con la Lazio, in una gara che si preannunciava spettacolare ma che, in particolare dopo il 2-0, di appassionante ha avuto ben poco ed è scivolata via sui binari di un nervosismo sfociato nelle tensioni post partita, subito dopo il triplice fischio finale.
La prova di forza del Diavolo vale il primato in classifica, in coabitazione con il Napoli, e dà credito alle convinzioni di Stefano Pioli, che da inizio stagione parla di una squadra più forte rispetto all’anno scorso, nonostante gli addii traumatici di Donnarumma e Calhanoglu. La sfida di San Siro ha avuto poca storia, con i singoli rossoneri che hanno sovrastato le stelle avversarie. Con un Immobile sbiadito, in linea con le prove deludenti offerte con la maglia della nazionale, e con Luis Alberto e Milinkovic-Savic mai davvero ai loro livelli, il Milan ha avuto vita facile, bucando Reina con un gol per tempo grazie ai sigilli di Leao e del rientrante Ibrahimovic, con Rebic grande protagonista su entrambe le reti.
Il tutto nonostante il rigore sbagliato sul gong del primo tempo da Kessie, che avrebbe potuto cambiare la storia del match e invece ha finito col certificare ancor più la superiorità dei padroni di casa. La Lazio, dopo le prime due uscite entusiasmanti, esce sgonfiata dal confronto con il Diavolo, anche per il nervosismo nel finale che ha portato all’espulsione di Maurizio Sarri. La macchina da gol delle prime due uscite si è inceppata. I prossimi match faranno capire se lo scivolone milanese sia stato un episodio isolato in una serata storta.
Il Milan parte fortissimo e fin dai primi minuti mette in difficoltà la Lazio togliendole l’arma migliore, la bravura nel palleggio. L’intensità in campo manda in tilt il centrocampo biancoceleste, perennemente in affanno. Calabria a metà primo tempo spedisce sull’esterno della rete, un minuto dopo l’incornata di Leao è troppo timida. La Lazio fatica a trovare le contromisure, anche perché tra i giocatori di maggiore qualità solo Pedro sembra un po’ ispirato.
Il Milan attende il momento propizio per colpire, e questo arriva al 45′. Leao supera in velocità Leiva creando superiorità numerica, scarica sulla destra per Rebic che gli restituisce palla di prima. Tocco preciso e San Siro può esplodere di gioia. Il Milan insiste e nel recupero del primo tempo arriva l’occasione per raddoppiare: Immobile stende Kessié in area, il contatto sfugge a Chiffi ma non al Var. Dal dischetto però il centrocampista centra in pieno la traversa.
Nella ripresa si abbassano, inevitabilmente, i ritmi, ma il Diavolo può contare su una profondità di panchina che la Lazio non ha. Pioli pesca dal mazzo il jolly Ibrahimovic, che al rientro dopo quattro mesi di stop fa subito festa: Tonali serve in profondità Rebic, che entra in area e serve un cioccolatino allo svedese, che insacca a porta vuota. Gli ospiti si fanno notare con un sussulto di Immobile, disinnescato da Maignan, ma la partita ormai è in ghiaccio. Il Milan sale in vetta e inizia il ciclo di sette partite nel migliore dei modi; la Lazio esce da San Siro battuta, nervosa e ridimensionata.(LaPresse)