Roma (LaPresse) – L’Atalanta spaventa la Roma e sfiora il colpaccio, i giallorossi risalgono dopo aver visto gli spettri. Il posticipo dell’Olimpico si conclude con uno scoppiettante pareggio: è 3-3, con le due squadre che dominano un tempo per parte. Con molti rimpianti per l’organizzatissima formazione di Gasperini, avanti per 3-1 all’intervallo: dopo la magia di Pastore, gli orobici rimontano con Castagne e la doppietta di Rigoni. Nella ripresa Di Francesco ridisegna la Roma tra cambi e modulo e le reti di Florenzi e Manolas riaggiustano la situazione. Sospiro di sollievo per il tecnico giallorosso, ma la squadra resta ancora un cantiere aperto. Entrambe non riescono a bissare il successo dell’esordio e salgono a quota 4.
Nel 4-3-3 romanista Pastore avanza, da esterno di sinistra, nel tridente con Dzeko e Under. Fuori Strootman destinato al Marsiglia, è De Rossi ad agire da regista basso in mezzo al campo, scortato dall’ex atalantino Cristante e Pellegrini. Gasperini ritocca con il turnover il suo 3-4-2-1 con un più di un occhio al Copenaghen: Gomez resta fuori, così come Freuler e De Roon. Zapata, unica punta, è asssitito dal debuttante Rigoni e Pasalic. In difesa rientra Palomino. Due minuti e Pastore infiamma l’Olimpico deviando di tacco in rete il cross di Under. Rete da urlo per il Flaco, la prima della sua nuova avventura italiana.
L’Atalanta trova immediatamente il pareggio
La strada dovrebbe mettersi subito in discesa per Di Francesco. Invece, lo svantaggio scuote l’Atalanta. Rigoni, futuro protagonista, dopo un errore di Manolas inizia a scaldarsi con una conclusione deviata in corner. I giallorossi replicano con il tentativo di Under, che trova l’opposizione di Gollini, ma poco tocca ad Olsen sventare in tuffo la conclusione di Pasalic. Quindi Adnan impensierisce la difesa romanista che chiude in angolo, ma è solo il preludio al pareggio, meritato, della banda Gasperini: Zapata scarica col mancino un bolide che timbra il palo, sulla ribattuta il più lesto di tutti è Castagne che insacca la palla dell’1-1 (19′).
Quattro minuti dopo la Roma subisce il sorpasso; nell’azione entra ancora Zapata, che soffia palla a Manolas e mette al centro per il freddissimo Rigoni: Olsen è ancora battuto. Lo stesso portiere giallorosso rischia grosso con un rinvio che finisce a Rigoni, buon per lo svedese che l’argentino non ne approfitta. Ospiti nuovamente pericolosi con Pasalic, servito da Zapata, ma viene murato in area. Poi è De Rossi a salvare i suoi, ancora sul croato. Rigoni conferma la serata di grazia andando ancora a segno dopo uno scambio con Pasalic: il suo diagonale trafigge Olsen sul primo palo (38′). La doppietta dell’argentino certifica il dominio dell’Atalanta contro una Roma in bambola. Kolarov prova prima dell’intervallo una delle sue punizioni ma la mira è alta. Serve ben altro per ribaltarla.
Nella ripresa Di Francesco suona la carica
Ne è consapevole Di Francesco che reagisce con un doppio cambio: Pellegrini e Cristante restano negli spogliatoi, dentro Kluivert e Nzonzi, al debutto. Giallorossi ridisegnati con il 4-2-3-1 e con piglio più aggressivo: Gollini è attento sul destro di Under. La Roma rientra in gara con Florenzi, che servito da Dzeko sulla trequarti giunge al limite e infila con un rasoterra un Gollini non impeccabile nell’occasione. La rete dà fiducia ai padroni di casa, ancora Florenzi ci prova ma il suo destro si infrange su Palomino. Il forcing dei capitolini prosegue con una girata di Dzeko dopo un batti e ribatti in area, ma il bosniaco non si coordina alzando troppo la mira. Brutta notizia per Di Francesco, costretto a fare a meno di Florenzi dolorante al ginocchio: lo rileva Schick.
Gli orobici si chiudono bene ma non disdegnano le puntate offensive, come quella che porta Rigoni vicino ad armare il sinistro a botta sicura: provvidenziale Fazio in scivolata. Ed è un altro difensore a firmare il pareggio: sul piazzato di Pastore c’è la deviazione da pochi passi di Manolas, che riscatta una prestazione non alla sua altezza. Finale infuocato, schemi ormai saltati e squadre lunghe: Gollini si esalta in uscita su Schick, poi Rigoni sciupa una buona chance sparando sull’esterno. Ultimi brividi con un mancino alto di Pasalic e la clamorosa occasione fallita nel recupero da Kluivert, che innescato da Schick viene anticipato all’ultimo dal recupero di Castagne. La Roma respira ma se vuole davvero ambire ad essere l’anti-Juve, il lavoro che la aspetta è parecchio.