TORINO – Il Toro resta aggrappato con le unghie e i denti all’Europa centrando una vittoria vietata ai deboli di cuore. Anticipo pazzesco all’Olimpico granata, con i padroni di casa capaci di domare un orgoglioso Sassuolo (3-2) in un match condito da colpi di scena a go-go. Chi si aspettava un avversario in gita, si è sbagliato di grosso: con una prova gagliarda la squadra di De Zerbi, senza più obiettivi di classifica, mette a dura prova gli uomini di Mazzarri che a dieci minuti dalla fine si trovavano tagliati fuori dall’Europa. I neroverdi sbloccano il risultato con Bourabia, poi espulso alla mezz’ora. Non basta il nuovo vantaggio firmato da Lirola nella ripresa e un Consigli provvidenziale in più di un’occasione. Il Toro ci mette del suo, infliggendosi qualche harakiri di troppo, sciupando tante occasioni ma rispondendo con il tradizionale cuore e… Belotti: il Gallo firma una doppietta e si riscatta dal rigore fallito nel primo tempo, a segno anche il grande ex Zaza per il 2-2 prima della rovesciata decisiva del capitano. Finalmente l’anticipo di mezzogiorno non è indigesto per Mazzarri: tre punti soffertissimi e che pesano oro per i granata, che salgono a 60 punti, record per il club nell’era dei tre punti, e in attesa degli altri risultati si sistemano al sesto posto.
Il calcio d’inizio
Mazzarri ritrova Moretti in difesa, Ola Aina è indisponibile per influenza e sull’esterno di destra c’è De Silvestri. In avanti Berenguer e Baselli alle spalle dell’unica punta Belotti, Iago Falque e Zaza partono dalla panchina. Tridente offensivo inedito per De Zerbi, che perde Berardi in extremis: Djuricic è il riferimento centrale, ai lati Boga e Sensi. Come prevede il canovaccio il Toro inizia facendo la partita, gli emiliani coprono gli spazi e disturbano a suon di pressing. Ma dopo una decina di minuti i granata hanno già l’occasione per sbloccarla, con il blitz dell’indisturbato De Silvestri in elevazione sulla pennellata di Berenguer: gran volo di Consigli che salva con la mano aperta. Poco dopo nuovo pericolo in area neroverde con Ansaldi che scarica sul fondo da ottima posizione.
L’inizio incoraggiante
La Var entra in scena al quarto d’ora: Giacomelli si schiarisce le idee in merito a un sospetto tocco di braccio di Magnanelli e indica il dischetto. Belotti però spreca tutto scaricando sul montante e complicando i piani torinisti. Un fastidio avvertito da Ansaldi costringe Mazzarri al cambio forzato dopo nemmeno un terzo di gara: lo rileva Iago Falque, carta che il tecnico avrebbe voluto calare più avanti. Berenguer arretra il suo raggio d’azione. E arriva il colpo di scena: dal possibile vantaggio del Toro si passa allo 0-1 del Sassuolo. Djuricic difende palla e serve Bourabia il cui destro radente, angolatissimo, non lascia scampo a Sirigu (27′). Ma il marcatore, già ammonito in precedenza per un intervento su Izzo, non ha nemmeno il tempo di esultare perché il severissimo Giacomelli applica alla lettera il regolamento mostrando il secondo giallo al marocchino. La colpa? Essersi coperto il viso con la maglietta nell’esultanza in stile Ravanelli. Inutili le proteste dei giocatori di De Zerbi, il fischietto di Trieste è irremovibile: Sassuolo in dieci per l’ora di gioco che resta. Il Toro prova subito ad approfittarne: Consigli si oppone al colpo di testa di Izzo. Ancora il numero 47 neroverde si esalta in tuffo sul tentativo di Iago Falque, poi sulla respinta Belotti manca il tap-in. Il Sassuolo non perde la testa, si difende con grande ordine e prende respiro in contropiede: Boga ci prova su invito di Lirola senza fortuna. L’assedio granata, tuttavia, pecca di frenesia e non brilla per lucidità, conseguenza forse di una serpeggiante sfiducia. E gli emiliani, con la forza della tranquillità, tengono.
Il secondo tempo
Rientro in campo arrembante dei granata, che obbligano subito al grande intervento Consigli su una favolosa acrobazia di Belotti. Un’immagine da figurine Panini. Il Sassuolo replica in contropiede, dal limite Djuricic non riesce a inquadrare lo specchio. Mazzarri non aspetta e getta nella mischia l’ex Zaza, per un Toro a trazione anteriore. E il ‘Gallo’ si riscatta per il rigore fallito: De Silvestri addomestica un lancio millimetrico di Baselli e la mette bassa per Belotti, che insacca di tap-in in anticipo su Demiral, fino a quel momento insuperabile (56′). Il pari è un’iniezione di fiducia per il Toro, che lanciato dalla spinta dell’Olimpico si rende pericoloso in una manciata di minuti con Zaza e Berenguer. Ancora il centravanti lucano ci prova sulla sponda di Belotti, palla tra le braccia di Consigli. De Zerbi capisce che i suoi stanno andando in riserva e corre ai ripari coprendosi con Rogerio: il sacrificato è Djuricic. Cerca a tutti i costi la vendetta dell’ex Zaza, che colpisce al volo sull’invito di Iago Falque: Consigli devia. E sul successivo corner ancora il numero 11 va in girata senza centrare il bersaglio. I granata occupano stabilmente la metà campo ospite, lasciando pericolose praterie alle loro spalle. E nel bel mezzo dell’assedio del Toro si alza una fiammata neroverde. Che si rivela letale per i padroni di casa: Boga entra in area e si destreggia in slalom tra Moretti e Nkoulou, il suo bolide destro è respinto da Sirigu ma sulla respinta c’è Lirola che la mette dentro di tacco, gelando l’Olimpico (71′). Sembra il preludio ad un epilogo da incubo per il Toro. Invece, con un pazzesco uno-due firmato Zaza e Gallo arriva il ribaltone. Su imbucata di Meité Zaza batte in uscita Consigli (81′), un minuto dopo la rovesciata da urlo di Belotti, su cross di De Silvestri, regala un’altra istantanea per la Panini e riposiziona il Torino tra le protagoniste della volata per l’Europa. Il sogno continua.
di Attilio Celeghini