TORINO – E’ un derby che non fa contento nessuno e lascia in sospeso tante questioni. Il pareggio nella stracittadina non permette alla Juve di uscire dalla crisi e non risolve i problemi del Toro, ancora vicino alla zona retrocessione.
Il 2-2 dell’Olimpico Grande Torino conferma infatti le difficoltà dei bianconeri, che si salvano con il solito CR7 nel finale dopo esser passati in vantaggio in avvio con Chiesa per poi essere rimontati dalla doppietta di Sanabria, sempre più letale in zona gol. I granata accarezzano il colpaccio – anche nel finale – ma non riescono a dare una svolta alla classifica (il Cagliari è lontano due punti); la Vecchia Signora resta un ibrido che non funziona.
Dal punto di vista mentale la squadra è bloccata, dal punto tecnico il gioco latita e l’equilibrio in campo non è ancora di casa alla Continassa. Con il Napoli all’orizzonte e un gruppo sempre più risucchiato nella corsa per il quarto posto. Che di questo passo rischia di diventare una rincorsa. Entrambe le squadre hanno bisogno di una vittoria per dare una scossa alla stagione e non a caso saltano i convenevoli, rinunciando alla consueta fase di studio.
La Juve ha fretta di mettersi alle spalle la debacle con il Benevento e parte subito all’assalto
Il vizio però è quello solito, con tre palle gol sprecate in una manciata di minuti, da Morata e in due occasioni da Chiesa. Anche il Toro – in campo con Verdi più due punte, Sanabria e Belotti, gioca a viso aperto, senza timori reverenziali, rispondendo colpo su colpo con un diagonale a lato di un soffio di Mandragora.
I granata faticano a leggere i movimenti di Chiesa, pericolo numero uno fin dai primissimi minuti. Proprio l’esterno ex Fiorentina è il più attivo e non a caso sblocca il match dopo neanche un quarto d’ora, con un affondo dei suoi sulla sinistra e una rasoiata che sorprende Sirigu.
La Vecchia Signora non si accontenta del vantaggio, ma non dà neanche l’idea di voler – o forse poter – ‘azzannare’ la partita. Il Toro passato il momento difficile si riorganizza e riesce a trovare il pari con un gol tutto d’istinto di Sanabria, il più lesto ad avventarsi sulla respinta non perfetta di Szczesny sulla botta da fuori di Mandragora. La Juve fatica a ritrovare l’efficacia in proiezione offensiva e quella foga agonistica dei primi minuti e, una volta incassato il pareggio, si fa notare solo per un colpo di testa di Morata sul cross di Cuadrado.
Ma il peggio per gli ex campioni d’Italia deve ancora venire. In avvio ripresa, come avvenuto contro il Porto, i bianconeri incassano gol appena 13 secondi dopo il fischio d’inizio. Un errore in disimpegno di Kulusevski – simile a quello commesso un mese fa contro la Lazio – spiana la strada a Sanabria, che si libera di de Ligt e trafigge Szczesny, sorpreso sul suo palo.
La Juve sotto choc reagisce d’istinto e di rabbia, sfiorando subito il pari con Chiesa – il più vivace per distacco – e Ronaldo, che esce dal torpore del primo tempo impegnando Sirigu di testa. CR7 ci prova qualche minuto più tardi, sempre per via aerea, sul traversone di Alex Sandro, ma l’assalto della Vecchia Signora è scomposto, privo di un filo logico. Neanche i cambi – Ramsey e Bernardeschi per Danilo e Kulusevski – riaccendono una Juve dormiente ma non domata.
Al 36′ infatti la zampata di Ronaldo, con la benedizione del Var, risveglia la Vecchia Signora, che sfiora il colpaccio e il clamoroso ribaltone nel finale con un tiro da fuori di Bentancur spedito sul palo da Sirigu. A tempo scaduto ci si aspetta un assedio bianconero ma a sfiorare l’ennesimo ribaltone invece sono i ragazzi di Giampaolo, vicini al terzo gol con uno stacco imperioso di Sanabria e con una punizione di Baselli. Alla fine però il risultato non cambia più. E non può soddisfare fino in fondo nessuno.(LaPresse)