Sette cosche fanno tremare San Giovanni a Teduccio

Pronti ad avanzare Cuccaro, Mazzarella, Rinaldi, D’Amico, Silenzio, Reale e Montescuro. Gli investigatori: tensioni sui fondi per i nuovi cantieri

Foto Valeria Ferraro /LaPresse cronaca 14-11-2020 Napoli Coronavirus Napoli, Attività quotidiane della Croce Rossa Italiana Photo Valeria Ferraro /LaPresse news November 14, 2020 Naples ItalyEntrance view of the headquarter in San Giovanni a Teduccio. Volunteers of the Italian Red Cross (CRI) in Naples carry on daily assistance to those in needs. An info-point had been established at the headquarter in San Giovanni a Teduccio for those who needs food, items for children and psychological assistance. A medical center had been set up in Piazza del Carmine. A volunteer team with a nurse, a doctor, a pharmacist, an assistant and members of the military corp provide assistance to those in need of medical care.

Sette clan fanno tremare il quartiere di San Giovanni a Teduccio. Lo raccontano gli investigatori, che esaminano la mappa del territorio. E non si tratta di cosche ‘a conduzione familiare’ (forse lo erano un tempo). Oggi cartelli criminali a tutti gli effetti, con alleanze e ramificazioni anche fuori quartiere. Lo sanno i magistrati della Procura: se non accade nulla, non vuol dire che la criminalità sia assente. Anzi, quando lavora silente è ancora più pericolosa e infida: difficile da intercettare. Ma ecco la mappa: ci sono i Cuccaro, qui da sempre. E secondo le ultime informative della polizia, al momento sono i più forti. Ma altri sei gruppi sono pronti ad avanzare: i Mazzarella, i Rinaldi, i D’Amico, i Silenzio, i Reale e i Montescuro con il quartier generale nella zona industriale. Tutti vogliono ‘scendere in campo’ dopo la lunga pausa per la pandemia. Sono rimasti fermi per troppo tempo. E San Giovanni è un quartiere importante, da sempre nel mirino dei clan. Ricco di attività commerciali e imprenditoriali. Diventato ora il nuovo fronte di conquista: tanto che è nelle mire espansionistiche di sette clan. Per più di un motivo. Ha un ricco polo industriale e tanta ricchezza da sfruttare. Ma ci sono equilibri precari da preservare. Il rischio di una faida è dietro l’angolo. La scintilla potrebbe essere economica (secondo gli inquirenti). Sono stati appena stanziati i fondi per rifare il lungomare e anche la Vela, la villa comunale, il laghetto. Un fiume di denaro che fa gola ai sette clan di San Giovanni, che fino ad ora hanno provato a mettersi d’accordo e non pestarsi i piedi. Ma sono ‘troppi galli a cantare’, spiegano gli investigatori. E inoltre qui risiedono anche tutte le maggiori attività imprenditoriali di Napoli. Ecco perché i potenti Mazzarella (oggi tornati alla ribalta) sfidano le famiglie di San Giovanni. Il clan più attivo. E gli ultimi episodi di cronaca potrebbero inserirsi in questo scenario. Una contrapposizione, che ora interessi economici forti potrebbe riaccendere molto in fretta.
Intanto i D’Amico si sono avvicinati ai Mazzarella anche per fare il loro gioco: essere protetti nelle palazzine. C’è stata una guerra per anni tra i Rinaldi e i Mazzarella-D’Amico. Tra il 2014 e il 2018 la faida a Napoli est subisce un’accelerazione improvvisa. Scarcerazioni eccellenti, nuovi assetti e ‘cambi di casacca’ determinarono una situazione esplosiva. Ma c’è forte fibrillazione ovunque. Poco più tardi la rottura tra i Silenzio e i Formicola. Con i Silenzio che per affermarsi come gruppo autonomo, inizia una contrapposizione anche con i Mazzarella, con cui era alleato quando era legato ai Formicola. Insomma da sempre un quartiere Polveriera. Senza contare che venerdì notte c’è stata una ‘stesa’ nelle palazzine del rione Bisignano a Barra. Tensione alle stelle in via Pasquale Ciccarelli. Assalti e rapide rappresaglie da mesi. Ma Procura e forze dell’ordine hanno provato a reagire. All’alba del 17 maggio è scattata la maxi operazione, che – secondo gli inquirenti – ha azzerato Rinaldi-Formicola, che sarebbe guidato da Ciro Rinaldi detto My way. Fermate 37 persone in una sola notte. “Il provvedimento ricostruiva l’esistenza del cartello Rinaldi-Reale-Formicola, operante, prevalentemente nel quartiere di San Giovanni a Teduccio ma con ramificazioni in altre zone della città nell’ambito della sfera di influenza, direzione e controllo dell’Alleanza di Secondigliano in contrapposizione con il clan Mazzarella”, scrissero i magistrati della Procura.

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