Sfera, ecco l’electro-prog-pop di Nicolson

L’album di esordio della cantautrice tra sogno, introspezione e sperimentazioni armoniche e ritmiche.

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È uscito il 6 giugno “Sfera”, album d’esordio della cantautrice e polistrumentista romana Nicolson, nome d’arte di Nicoletta Nardi. Dopo quasi vent’anni trascorsi sui palchi indie d’Italia e persino alcune prime serate televisive (nell’orchestra di Paolo Belli e “Ballando con le stelle” e “Theleton”), l’artista si presenta ufficialmente come solista con un’opera articolata, distribuita da Audioglobe.

Due lauree al conservatorio, è un’artista dalla formazione rigorosa e versatile. Nel suo percorso musicale si segnalano importanti collaborazioni con nomi come Giovanni TruppiLucio LeoniSetak e band come Pink Floyd Legend Nobraino. La sua carriera l’ha vista impegnata anche in band indie quali TecnosospiriPalomino BlitzMonobitKi How Beats Why. Nicolson ha anche partecipato come vocalist alla realizzazione di colonne sonore per film e serie tv, collaborando con compositori come Federico Ferrandina Valerio Vigliar e prestando la sua voce anche a Diana Krall nella serie animata “Pete the Cat”.

L’album “Sfera”, prodotto artisticamente insieme a Sunshine Posho (Giorgio Carotenuto) (Fabio Grande al missaggio e Claudio Pisi Gruer del Pisistudio al master), rappresenta la sintesi del vasto panorama musicale che Nicolson ha attraversato: jazz, progressive, avant-pop ed elettronica. Le dieci tracce dell’album esplorano il tema della ciclicità, attraverso effetti melodici e armonici ripetitivi, sonorità cangianti e immagini poetiche ricorrenti. Le canzoni nascono spesso da sogni che Nicolson registra durante la notte sul telefono, per poi trascriverle al mattino, dando vita a una narrazione musicale onirica e profonda.

La musica è un mix di electropop e cantautorale, con strumenti “analogici” affidati alle mani di Edoardo Petretti (pianoforte e fisarmonica), di Marco Zenini al basso e di Sergio Tentella alla batteria (nel brano Passo Dopo Passo).

Il disco si apre con il brano “Illusioni”, una composizione avvolgente che gioca sulla contrapposizione tra apparenza e realtà. La voce delicata di Nicolson, accompagnata da un arrangiamento essenziale e sintetizzatori avvolgenti, evoca un crescendo emotivo intenso, simulando il movimento imprevedibile del mare.

Segue “Kalashnikov (Sole di Novembre)”, canzone apripista del progetto accompagnata da un videoclip realizzato da Aurora Buzzetti della compagnia Unterwasser. Questo brano è caratterizzato da una forte impronta elettronica, con una base ritmica pulsante e sonorità dance, mentre il testo affronta con sarcasmo tagliente i temi dell’emancipazione femminile e delle relazioni tossiche.

I sintetizzatori e gli effetti sonori sono utilizzati con grande intelligenza. Interessante il lavoro sui cori e sulle seconde voci, che arricchiscono ulteriormente la dimensione timbrica. Notevole anche il mixaggio che evidenzia bene gli elementi elettronici senza sacrificare la chiarezza vocale.

Il terzo brano, “Non C’è Più Tempo”, presenta una struttura ritmica originale, in cui si alternano tempi binari e ternari. Un espediente che crea una continua instabilità emotiva e si sposa perfettamente con il testo riflessivo sul tempo e sulla fine inevitabile delle relazioni. La voce dolce e malinconica raggiunge momenti di intensa emotività, che rinvia ad atmosfere care a cantautrici come Joni Mitchell. Il pianoforte raffinato e minimalista è centrale, mentre l’articolazione in overdub dei ticchettii di sottofondo ricorda gli embellissements di Lætitia Sadier.

Rayuela”, ispirato all’omonimo romanzo di Julio Cortázar, è un brano inizialmente delicato e contemplativo, ma si apre improvvisamente rivelando una certa vena rock, sotto la pelle sintetica. Una dinamica che rappresenta la tensione tra due persone che si rincorrono senza mai incontrarsi.

Per Una Notte” esplora con leggerezza il tema e dell’abbandono. Un arrangiamento minimalista, di ispirazione dub/trip hop/downbeat, lascia ampio spazio alla versatilità della cantante.

Per Sempre” affronta invece con profondità emotiva il concetto di transitorietà delle emozioni, con atmosfere musicali che richiamano le sonorità di Franco Battiato e Kate Bush, accompagnate da una struttura armonica sofisticata e linee melodiche intense. In “Mobius”, ballad in 3/4, l’artista riflette sulla circolarità della vita e dell’identità. L’attacco della parte finale resta impresso per le dissonanze dal sapore anni ’60/’70.

Tempesta” presenta un arrangiamento ricco, anche qui di derivazione progressive, in cui la Nicolson esprime le complessità e le turbolenze della vita. Il pianoforte di Edoardo Petretti, grazie al sapiente utilizzo di cluster chords e cenni esatonali, aggiunge una profondità emotiva particolare, mentre nella parte finale il ritmo si sviluppa in intricate polimetrie (5/8 e 9/8).

Fantastica “Passo Dopo Passo”, brano in 3/4 in cui convive di tutto, acustico ed elettrico, pop, classica e jazz. Il valore aggiunto è sicuramente l’accompagnamento al piano, elaborato da chi, pare di capire, ama tutta la musica, da Strauss Prokofiev, da Thelonious Monk alla dodecafonica. Chiude l’album “Il Gatto”, brano fiabesco e filosofico, impreziosito dalla fisarmonica e dal pianoforte di Edoardo Petretti. L’introduzione cromatica delle strofe dà all’ascoltatore l’impressione di attraversare un specchio incantato.

Insomma, “Sfera” è un album caleidoscopico e trasversale, in cui ogni traccia è frutto di slancio artistico e visione personale della musica. E Nicoletta Nardi è senza dubbio una delle artiste più interessanti e complete della scena musicale italiana contemporanea. Nei concerti, presenterà il disco in trio, accompagnata dalla pianista e cantante Susanna Sallemi, e dal batterista Lorenzo “Lepre” Lemme.

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