SHANGHAI – E alla fine i protagonisti potrebbero essere loro. Da una parte Roger Federer, dall’altra Nole Djokovic. Ma prima di dare vita all’ennesima ‘sfida del secolo’ dovranno riuscire a superare in semifinale due scogli. Lo svizzero avrà di fronte Borna Coric. Il croato, numero 19 della classifica Atp ha battuto per 7-5 6-4 l’australiano Matthew Ebden. Il 21enne di Zagabria incrocerà la racchetta con il Goat di Basilea, numero due del mondo e affamato di vittorie e campione in carica, che ha sconfitto ai quarti per 6-4 7-6(4), il giapponese Kei Nishikori. I parziali tra i due pendono dalla parte dello svizzero (2-1), ma a Coric è andato l’ultimo match, per giunta sull’erba di Halle.
Tra Federer e Coric i parziali pendono dalla parte dello svizzero
Dall’altra parte del tabellone ci sarà il tedesco Alexander Zverev, primo semifinalista del Rolex Shanghai Masters, in svolgimento sui campi in cemento della metropoli cinese. Nei quarti ha regolato per 6-4 6-4 il britannico Kyle Edmund. Il 21enne di Amburgo affronterà Novak Djokovic, numero 3 del ranking mondiale che ha vinto per 7-6(1) 6-3 contro il sudafricano Kevin Anderson al termine di un vero e proprio scontro che ha visto un Anderson in giornata positiva, ma un Djoker in modalità ‘insuperabile’.
Djoker è stato il ‘killer’ di Marco Cecchinato agli ottavi
Proprio Djokovic era stato il ‘killer’ del nostro Marco Cecchinato che si è fermato al terzo turno, ovvero agli ottavi del penultimo Atp Masters 1000 della stagione. Il 25enne palermitano, numero 21 Atp, non era mai andato mai così avanti in un torneo di questa categoria, ma dall’altra parte ha trovato il serbo sull’onda di quello stato di grazia che, da qualche mese a questa parte, non è più una sorpresa, ma una solida conferma. Il risultato è stato 6-4, 6-0, punteggio ottenuto in un’ora e dieci minuti. Una sorta di rivincita per il 31enne di Belgrado che si è preso la rivincita dopo la sconfitta ai quarti di finale del Roland Garros dello scorso maggio, l’azzurro si impose in quattro set. Fare previsioni è sempre difficile, ma con un Djoko così…