Milano, 28 nov. (LaPresse) – Per la prima volta, le ferrovie olandesi indennizzeranno i parenti degli ebrei deportati nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale. A dare l’annuncio è stata la compagnia nazionale Nederlandse Spoorwegen (Ns). Ciò dopo colloqui tra il suo rappresentante Roger van Boxtel e l’ex fisioterapista dell’Ajax, Salo Muller. Dal 2017 Muller chiede un indennizzo alla Ns, che sui suoi treni nel 1941 trasportò i genitori da Amsterdam al campo di transito di Westerbork, nel nord dell’Olanda. Dopo nove settimane, la coppia fu trasferita nel campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia, dove fu uccisa nelle camere a gas. Le ferrovie olandesi durante la guerra guadagnarono ingenti somme trasportando gli ebrei verso i campi di morte. Quindi in passato si sono scusate per questo, ma sinora avevano rifiutato di pagare risarcimenti individuali alle vittime e alle loro famiglie.
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“Abbiamo deciso di non scontrarci legalmente, ma di creare una commissione”, ha dichiarato Van Boxtel ai media olandesi, per “stabilire come istituire un modo per risarcire individualmente le persone colpite”. Come varie compagnie olandesi, anche le ferrovie collaborarono con i nazisti dopo l’invasione nel maggio 1940. Trasportando le famiglie ebree a Westerbork guadagnarono una cifra equivalente a circa 2,5 milioni di euro, hanno calcolato i media olandesi. In totale, secondo AFP, circa 107mila dei 140mila ebrei che vivevano in Olanda furono portati nel campo di transito, prima di essere trasferiti in campi della morte come Auschwitz, Sobibor e Bergen-Belsen. Tra le vittime più note fu Anna Frank, autrice del diario diventato un simbolo della tragedia dell’Olocausto, portata a Westerbork all’inizio dell’agosto 1944.