NAPOLI – I primi a protestare con veemenza, con striscioni e volantini fai da te affissi alle vetrine dei negozi, sono stati i negozianti e gli abitanti dei Quartieri Spagnoli. L’oggetto delle proteste erano le riprese di ‘Gomorra – Le origini’, prequel della serie televisiva, che in questi giorni si stanno effettuando in città. “Ciak si gira sempre Napoli di mira”, si legge sugli striscioni, e anche “Speculative riprese imperdonabili offese”. E nel profilo social ‘Figli del Sud, popolo sovrano’ un video racconta come in molti dei residenti ci sia la convinzione che la serie Tv metta in risalto in modo la negativo la città. “Ci abbiamo messo 30 anni per portare un poco di turismo nel nostro quartiere”, spiega uno di loro. “Ai casting sono ammessi ai ragazzi dai 15 ai 18 anni – dice un altro – a quell’età i ragazzi devono andare a scuola, non devono andare a fare i casting”. Poi sono arrivati i Neoborbonici dell’omonima associazione culturale, con il suo presidente Gennaro De Crescenzo, a sostenere la protesta pacifica dei cittadini dei Quartieri Spagnoli.
“Ancora una volta, la nostra città viene sfruttata come set per una narrazione che continua a danneggiarne l’immagine, alimentando stereotipi pericolosi e restituendo al mondo una visione distorta della realtà napoletana. Da anni denunciamo come cinema e televisione abbiano contribuito a creare e diffondere un’idea sbagliata di Napoli, trasformandola in un simbolo di criminalità e degrado. Questa narrazione, oltre a essere offensiva per la nostra storia e per chi ogni giorno lavora onestamente, ha conseguenze reali: allontana investitori, danneggia il turismo e soprattutto rischia di condizionare intere generazioni, spingendo i più giovani a identificarsi con modelli sbagliati”, dice De Crescenzo. E oggi anche gli artigiani del presepe prendono posizione contro le riprese della nuova serie dedicata alla giovinezza del boss Pietro Savastano. Nella celebre strada dei presepi è apparso uno striscione con una presa di distanza netta: “Gomorra napolesi in tv. Napoli dell’arte non vi sopporta più”. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno, che ha scelto di aderire al movimento partito nei vicoli dei Quartieri per difendere una diversa immagine della città. “Non possiamo più accettare – spiegano i promotori – che Napoli venga continuamente raccontata attraverso scenari di violenza e degrado. Da troppo tempo, prodotti televisivi di successo sfruttano la città come sfondo criminale, oscurando la sua vera identità”.
Il presidente dell’associazione, Vincenzo Capuano sottolinea la necessità di un cambio di rotta: “È ora di dire basta a un racconto parziale e dannoso. Napoli è cultura, arte, artigianato. È una città che ha dato al mondo talenti straordinari e continua a essere un punto di riferimento per creatività e accoglienza. Non possiamo permettere che venga identificata solo con la camorra”. Le botteghe di San Gregorio Armeno, insieme a quelle dei Quartieri Spagnoli, chiedono un fronte comune per promuovere un’immagine autentica della città: “Vogliamo valorizzare la bellezza e la storia, non alimentare stereotipi. Napoli non è Gomorra. Napoli è molto di più”.
E a testimoniare il risvegli delle coscienze arrivano altre iniziative. Quasi 25mila firme sono state raccolte per chiedere al Governo di intervenire a Barra con un programma di interventi che coniughi riqualificazione, sviluppo e sicurezza del territorio ricalcando la formula del ‘’modello Caivano’’. La petizione lanciata a novembre dall’imprenditore Gianni Forte su Change.org ha raccolto un boom di adesioni (24.299 sostenitori. “Desideriamo vivere in un quartiere che promuove l’istruzione, la cultura, la legalità e il rispetto per l’ambiente. Vogliamo un futuro migliore per i nostri figli e per le generazioni future” è uno dei passaggi della petizione. La petizione è stata consegnata venerdì sera, 21 marzo, dall’imprenditore Forte, impegnato da tempo per far sì che Barra ottenga il suo riscatto, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’incontro è avvenuto dietro le quinte dell’evento organizzato dalla Lega a Bagnoli.