Si rafforzano i De Luca Bossa per il controllo del parco Conocal

NAPOLI – Si rafforza il cartello De Luca Bossa-Minichini nel quartiere Ponticelli. In particolare per la gestione del parco Conocal, oggi contesa con i De Micco-De Martino. Qui al Conocal sono di stanza i D’Amico, che sono in difficoltà dopo il pentimento di Paolo De Mato e potrebbero cedere su più fronti.

I fatti

Secondo le ultime informative, tra non molto sarà libero per fine pena Roberto D’Ambrosio. Fu accusato dalla Procura di aver messo su un gruppo autonomo, approfittando del vuoto di potere dopo lo scioglimento dei Sarno. Una sorta di costola dei De Luca Bossa-Minichini. Ma gli avvocati hanno spiegato nel processo che i collaboratori di giustizia lo avevano collocato in un periodo, nel quale era detenuto per una condanna definitiva a 14 anni di reclusione. Con questa strategia difensiva è stato dimostrato che all’epoca dei fatti fosse in carcere. Non solo.

L’arresto

Nel gennaio 2018 era stato arrestato con l’accusa di chiedere estorsioni a un imprenditore. In un centro scommesse con telecamere di sorveglianza. La vittima aveva poi denunciato tutto e l’esposto aveva aperto le indagini con tre procedimenti paralleli su Sant’Anastasia e Cercola. Nel frattempo è stato dimostrato che il clan non esisteva, come ipotizzato dagli inquirenti. Ad oggi sono aperti quattro procedimenti. La svolta nel 2020: D’Ambrosio è stato assolto dal reato di usura ed è stata esclusa l’aggravante mafiosa, condannato solo per esercizio abusivo del credito: accolte, nello specifico, le argomentazioni del suo legale di fiducia, l’avvocato Vincenza Granata, la cui linea difensiva è passata in pieno con la Corte, che ne ha disposto la scarcerazione. Il 50enne resta detenuto per altro. Ma con la libertà anticipata e la continuazione della pena, potrebbe lasciare il carcere in pochi mesi.
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