ROMA– “Il Governo è al lavoro con la massima urgenza per intervenire contro la terribile siccità che ha colpito il nostro Paese e in particolare l’agricoltura nel Centro-Nord. Nel bacino padano si tratta della crisi idrica più grave degli ultimi 70 anni, secondo l’analisi dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “La crisi idrica ha due categorie di ragioni. Una è un deficit di pioggia degli ultimi tre anni, le precipitazioni sono state scorse. Ovviamente, l’aumento delle temperature e non c’è dubbio che il cambiamento climatico abbia un effetto. Poi – ha sottolineato – c’è anche una serie di cause strutturali: la cattiva manutenzione dei bacini e della rete che spetterebbe ai concessionari. Da noi le dispersioni, le perdite di acqua sono a un livello straordinario. Si parla del 30 è più percento, in Israele è il 3%, in altri Paesi il 5-6-8%. Ci vuole un piano di emergenza sicuramente per affrontare ora l’emergenza e da lunedì noi siamo pronti ad approvare i piani di emergenza. L’Emilia-Romagna l’ha già preparato e presentato, poi il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Piemonte lo stanno preparando in queste ore e il Governo è pronto da lunedì ad approvarli”. “Ma oltre agli interventi di emergenza, occorrerà predisporre e presto, subito un piano per ovviare alle carenze infrastrutturali, un grande piano dell’acqua. Questo c’è già nel Pnrr dove sono stati stanziati 4 miliardi per questo, occorrerà aumentare gli stanziamenti ma soprattutto arrivare a un coordinamento massiccio dei tanti enti preposti all’amministrazione dell’acqua”, ha concluso Draghi.
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