SIENA – C’erano centinaia di persone questa mattina a Siena per dare l’ultimo saluto ad Arturo Pratelli. Il 17enne che venerdì scorso, a Sovicille (Siena), mentre percorreva a piedi la strada per tornare a casa, è stato investito e ucciso da un camion guidato da un commerciante di 45 anni. L’uomo ora in carcere a Rovigo con l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla fuga. Alle 9.30 la bara, avvolta nella bandiera della contrada dell’Aquila, a cui Arturo apparteneva, e con sopra la sciarpa della Robur, di cui era tifosissimo, è stata portata in piazza del Campo. Ad attendere il feretro e a testimoniare la vicinanza e l’affetto ai familiari del 17enne gli amici, tantissimi, tutto il popolo dell’Aquila. Poi il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, la presidente della Robur Anna Durio. E ancora i dirigenti e i ragazzi del Gsd Berardenga, la squadra di calcio in cui Arturo militava.
il corteo funebre
dopo aver percorso le strade del centro storico, è arrivato alla Chiesa della Santissima Annunziata, dove si sono svolte le esequie. “Non si accetta che i genitori seppelliscano il figlio 17enne”. Lo ha detto Don Flavio Frignani, correttore dell’Aquila, a cui Vincenzo Pratelli ha chiesto di celebrare la messa d’addio del figlio. “Signore insegnaci la speranza, ora non ce la facciamo. Questa è una morte assurda”, ha aggiunto il sacerdote. All’uscita della bara dalla chiesa, i ragazzi dei ‘Boys’ della Robur, con il loro striscione, che anche Arturo aveva srotolato molte volte allo stadio, hanno scandito in coro il nome del loro amico.
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