SIENA – Si chiama “Drug Holiday” ed è la vasta operazione antidroga con cui la polizia di Stato di Siena ha eseguito, questa mattina all’alba, 8 delle 11 misure cautelari – 5 arrestati sono finiti in carcere e in 3 dovranno sottostare all’obbligo di dimora – emesse nei confronti dei membri di una presunta associazione per delinquere italo-albanese dedita al traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina e hashish.
Le misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Firenze, su proposta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo toscano e della procura di Siena, sono state eseguite in diverse zone della Valdichiana senese dai poliziotti del commissariato di Chiusi-Chianciano Terme (Siena), in collaborazione con le Squadre Mobili delle Questure di Siena, Perugia, Arezzo e Brescia.
L’indagine, avviata lo scorso anno dalla procura di Siena in seguito all’arresto in flagranza di due pusher a Montepulciano (Siena), ha permesso agli investigatori del commissariato di Chiusi-Chianciano Terme di ricostruire la catena logistica e di comando esistente dietro gli spacciatori, facendo emergere l’operatività di quella che è apparsa come una vera e propria associazione per delinquere capeggiata da cittadini albanesi, da tempo stanziati a Montepulciano e Passignano sul Trasimeno (Perugia), con collaboratori italiani e albanesi che vivono nelle province di Siena, Perugia e Arezzo, con proiezioni operative persino in Albania.
Il presunto sodalizio criminale avrebbe avuto una vasta rete di clienti fidelizzati in tutta la Valdichiana, oltre alla disponibilità di prestanome per meglio schermare l’apparato logistico (immobili, veicoli e telefoni) necessario al supporto operativo dei pusher reclutati in Albania dall’organizzazione e ruotati con frequenza per sviare eventuali attività d’ indagine. Oltre alle 11 misure cautelari personali, sono state effettuate numerose perquisizioni domiciliari anche nei confronti di altre 5 persone.
E’ la prima volta, nella provincia di Siena, viene sottolineato dagli inquirenti, che viene contestato l’articolo 74 del Dpr 309/90 (traffico internazionale di droga). Nell’ambito dell’operazione sono stati anche sottoposti a sequestro preventivo tre auto e un’imbarcazione di 4 metri con motore fuoribordo.