SINGAPORE (Francesco Biondi) – Tutto confermato. Il prossimo 12 giugno è la data stabilità per il summit che si terrà tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un. La notizia ufficiale è arrivata, dunque, nonostante le perplessità della vigilia e nonostante l’aria non troppo leggera che si respira. Perché è un evento storico, molto delicato, per il quale Singapore diventerà un vero e proprio bunker.
La città-Stato che diventa bunker super controllato
Il governo locale ha infatti designato, nel periodo tra il 10 ed il 14 giugno, la parte centrale della città come area di evento speciale. Una vera e propria ‘zona rossa’ che verrà praticamente blindata prima, durante e dopo un incontro che dai più è già stato definito storico. I punti di ingresso autorizzati saranno infatti sottoposti al setaccio dalla polizia che controllerà ogni persona ed ogni bene personale dei presenti.
Potrebbe essere solo il primo di diversi incontri tra i due
Il giorno 12 l’incontro inizierà alle 9 del mattino ora locale, quando cioè in Italia saranno le 3 di notte: “I colloqui – ha detto il presidente Usa Trump – rappresenteranno un percorso che alla fine avranno un successo”. Un’apertura, dunque, nei confronti del leader nordcoreano che si è manifestata anche nell’assicurazione da parte dello stesso Trump del fatto che non saranno al momento imposte nuove sanzioni alla Corea del Nord. Anche se le posizioni sono tutt’altro che solide e serene.
Nei giorni scorsi, infatti, al numero uno statunitense era stata recapitata una missiva da parte del corrispettivo nord coreano. Nella missiva sembra che quest’ultimo avesse affermato che le sue posizioni negoziali non fossero cambiate rispetto al passato. Un incontro che per alcuni momenti è stato messo in crisi, ma che ora è stato confermato e potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Perché l’argomento principe di questo summit sarà la denuclearizzazione e le future mosse in questo senso delle due potenze mondiali.
