Sinistra, Bindi: “La destra urla, ma noi siamo deboli e afoni”

Le parole dell'esponente politica

Rosi Bindi (LaPresse)

ROMA – “Vedo una destra anticostituzionale, che urla, e poi vedo il mio campo, debole, poco coraggioso, afono. È tutto troppo grigio. Loro organizzano la paura, noi dobbiamo organizzare la speranza, ma certe trasformazioni vanno guidate con personalità. Basterebbe ascoltare e seguire il Papa”. Così Rosy Bindi in una intervista a Repubblica. Parlando di Vittorio Bachelet, giurista ucciso dalle Brigate rosse il 12 febbraio del 1980, Bindi non ha dubbi: “Del resto la verità profonda su cosa accadde non ce l’hanno mai voluta dire. Hanno ucciso le migliori intelligenze degli anni Settanta, i riformisti più acuti. E conoscendo la modestia del loro livello culturale – per capirlo basta leggere i loro farneticanti comunicati – mi riesce difficile pensare che fossero capaci di tanto spessore nell’individuazione degli obiettivi. La verità è che c’era un disegno per deviare la democrazia dal binario dell’alternanza, per dargli una connotazione autoritaria”.

Qual è l’importanza di Bachelet nella storia del Paese? “Era un giurista che cercò di adeguar e le istituzioni, che erano ancora in larga parte quelle forgiate dal fascismo, ai principi della Costituzione. Uno studioso che aveva a cuore la realtà viva del Paese e attento alla sua crescita. Il suo nome non era noto al grande pubblico, ma nelle parrocchie lo conoscevano tutti: all’epoca l’Azione cattolica era fortissima”.

(LaPresse)

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