CITTA’ DEL VATICANO (LaPresse) – Sinodo, Papa Francesco denuncia: “I grandi accusatori sporcano la Chiesa”. Ci sono grandi accusatori che sporcano la Madre Chiesa: è arrivato il momento di difenderla. Sono parole durissime che Papa Francesco pronuncia davanti all’Assise dei vescovi, in un breve discorso a braccio per concludere i lavori del Sinodo.
Votato il documento, con qualche ora di ritardo rispetto a quanto ci si aspettava, Bergoglio guarda in faccia i prelati da tutto il mondo e parla di un “momento difficile”, di una vera e propria “persecuzione”: “Penso a nostra madre, la Santa Madre Chiesa. Siamo tutti peccatori noi figli, non dimentichiamolo, la madre Santa ha figli peccatori. E a causa dei nostri peccati i grandi accusatori ne approfittano sempre. In questo momento ci stanno accusando forte e questa diventa una persecuzione. E’ un’accusa continua per sporcare la Chiesa. Ma la Chiesa non va sporcata, i figli sì, siamo tutti sporchi. Ora è il momento di difendere la Madre con preghiera e penitenza”.
Sinodo, Papa Francesco denuncia: “I grandi accusatori sporcano la Chiesa”
Il Sinodo, ribadisce il Papa giustificando l’assenza di informazioni puntuali sui lavori, non è un Parlamento, è uno spazio protetto: “È per questo che le informazioni che si danno sono generali”. Il risultato di quasi un mese di lavori non si può ridurre a un documento: “Non so se fuori significherà qualcosa ma, sì, so che questo documento deve lavorare in noi, siamo noi i destinatari”.
Il Papa non dimentica di ringraziare i giovani uditori che hanno lavorato fianco a fianco con i padri sinodali: “ci hanno portato la loro musica, che è una parola diplomatica per dire ‘chiasso'”.
Loro lo ringraziano con una lettera: “Carissimo Papa Francesco, le idee nuove necessitano di spazio e tu ce l’hai dato”, scrivono, dandogli del tu. In calce, 34 ragazzi con inchiostro colorato. “Il mondo di oggi, che presenta a noi giovani opportunità inedite insieme a tante sofferenze, ha bisogno di nuove risposte e nuove energie di amore – ossergano i giovani -. Ha bisogno di ritrovare la speranza di vivere la felicità che si prova nel dare più che nel ricevere, lavorando per un mondo migliore”. I ragazzi dicono di condividere il sogno del Pontefice, pregandolo di proseguire della sua Chiesa in uscita, “aperta a tutti soprattutto ai più deboli, una Chiesa ospedale da campo”.