Non solo stupefacenti. C’è un’altra merce che illegalmente viene piazzata nelle carceri. Quale? I microcellulari, richiestissimi dai detenuti per riuscire a comunicare, senza filtri, con l’esterno. Nel migliore degli scenari, vengono usati per parlare con più frequenza, rispetto a quella consentita da colloqui e telefonate autorizzate, con i loro cari. Nel peggiore, invece, si rivelano essere strumenti per organizzare attività criminali, creando ponti delinquenziali tra la prigione e il mondo libero.
Nonostante i controlli e i numerosi blitz effettuati dai poliziotti per individuarli e sequestrarli, i micro-cellulari clandestini continuano a circolare ad alta intensità. In attesa di misure più incisive che riescano a contrastare il fenomeno, in relazione a uno di questi controlli eseguiti dai poliziotti, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha messo sotto indagine 8 persone, accusate, quando erano detenute nel carcere “Francesco Uccella”, di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione.
Chi sono? Antonio Guardascione, 40enne di Mondragone, Pietro Del Core, 35enne di Camigliano, Leandro Illiano, 36enne di Pozzuoli, Pasquale Cancelmo, 51enne di Piedimonte Matese, Marius Lacatus Cociu, 32enne, Pasquale Molitierno, 39enne di San Marcellino, Arturo Cavallo, di Mondragone, e Salvatore D’Anza, 27enne. Il pm Maria Alessandra Pinto ha dichiarato conclusa l’indagine preliminare per gli 8 e ora valuta l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
L’attività investigativa degli agenti della penitenziaria ha portato al ritrovamento all’interno di un pacchetto di sigarette di una micro sim card, che sarebbe stata usata dai reclusi per comunicare con l’esterno. Il pacchetto in questione era stato consegnato da Guardascione a Cavallo mentre raggiungevano l’area dei passeggi. Nel collegio difensivo degli 8, da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile, gli avvocati Daniele Pasquariello, Mario Sciarretta, Luigi Mordacchini, Paolo Raimondo, Raffaele Minieri, Ivan Marcello Severino e Giulio Amendola.