Madrid (Spagna), 19 nov. (LaPresse/AFP) – Il governo socialista del premier spagnolo Pedro Sanchez, in difficoltà sull’approvazione del bilancio, non esclude elezioni anticipate a fine maggio, contrariamente a quanto dichiarava sinora. Lo ha fatto sapere il ministro dei Trasporti, José Luis Abalos, rispondeno a una domanda in conferenza stampa. “Certamente, non si esclude nulla”, ha detto, ma “non bisogna arrischiarsi, resta ancora molto tempo da qui a maggio”. Arrivato al potere a giugno dopo una mozione di sfiducia verso il precedente governo conservatore, l’esecutivo di Sanchez sinora aveva ripetuto di intendere arrivare alla fine della legislatura nel 2020. L’opposizione di destra non smette di chiedere al premier di convocare subito le elezioni. Tenuta conto la fragilità dei socialisti che al Parlamento hanno 84 deputati su 350.
dunque
In particolare, il governo affronta il rifiuto degli indipendentisti catalani, il cui appoggio alla Camera è indispensabile a Sanchez per aver la maggioranza, di sostenere la legge di bilancio. Questo l’obbligherebbe a governare utilizzando decreti. “Ha senso un governo che ha 84 deputati e governa a colpi di decreti? Ciò che sarebbe sensato sarebbe andare al voto”, ha detto venerdì Pablo Iglesias, capo di Podemos e principale alleato dei socialisti. Secondo la legge spagnola, Sanchez dovrebbe dare l’annuncio al più tardi il 1 aprile perché elezioni legislative anticipate possano tenersi il 26 maggio, assieme alle municipali ed europee.