Spagna, Vox: il partito di estrema destra che spera nel colpo grosso

Hanno scelto di fare campagna in modo massiccio sui social network, ispirandosi alla strategia seguita dai presidenti Trump e Bolsonaro

(Photo by OSCAR DEL POZO / AFP)

SAN VICENTE DEL RASPEIG – Marginale fino alla sua irruzione sulla scena politica nelle elezioni regionali in Andalusia dello scorso dicembre, il partito di estrema destra Vox spera che le elezioni di domenica in Spagna gli consentiranno di entrare al Parlamento nazionale. Traendo profitto dalla collera degli elettori.

L’ascesa dell’estrema destra in Spagna

Meno di sei mesi fa la Spagna era uno dei pochi Paesi europei in cui l’estrema destra era assente dal panorama politico. Ma tutto è cambiato con il terremoto causato da Vox in andalusia. Ottenendo 12 deputati regionali, la formazione ultranazionalista ha permesso ai conservatori del Partito popolare (PP) e ai liberali di Ciudadanos di prendere il potere in questo che finora era stato un feudo socialista.

Vox spera nel colpo grosso alle primarie

E Vox spera adesso nel colpo grosso: riproporre la formula andalusa a livello nazionale. “Vox è riuscito a risvegliare la speranza di numerose persone che non si sentivano rappresentate”, ha dichiarato mercoledì il suo leader Santiago Abascal, ex militante del PP nei Paesi baschi. “Una Spagna silenziosa” che a suo parere domenica “ribalterà” la situazione.

La campagna social ispirata a Trump e Bolsonaro

Diffidando dei media tradizionali, Vox ha scelto di fare campagna in modo massiccio sui social network. Ispirandosi alla strategia seguita dal presidente Usa Donald Trump e da quello brasiliano Jair Bolsonaro. Secondo i sondaggi, Vox otterrà oltre il 10% dei voti e una trentina di seggi su 350. L’ipotesi di una maggioranza PP-Ciudadanos-Vox a livello nazionale, evocata per diversi mesi, sembra invece improbabile stando alle ultime rilevazioni.

I valori fondanti di Vox

Fondato nel 2013, Vox è prosperato con la sua virulenza contro gli indipendentisti catalani che a ottobre del 2017 hanno tentato la secessione. “Vox è una risposta a ciò che faceva ridere gran parte degli spagnoli prima della rivolta catalana. Cioè l’ipotesi che la Spagna si spacchi”, afferma John Müller, coordinatore del libro ‘La sorpresa Vox’. Sostenendo il divieto dei partiti separatisti, Vox vuole centralizzare la Spagna e cacciare dal potere il socialista Pedro Sanchez, definito il “nemico della Spagna” per essere salito alla guida del governo a giugno del 2018 grazie ai voti della sinistra radicale e proprio dei separatisti catalani.

Il partito si oppone alle nozze gay, all’eutanasia e all’aborto

Con la benedizione di Steve Bannon, ex capo stratega di Donald Trump, il partito porta avanti anche un discorso molto duro sull’immigrazione, sull’islam e sul femminismo. E ha rotto il consenso che c’era intorno alla legge contro le violenze sessiste, sostenendo che il testo “criminalizza” gli uomini. Vox, che conta fra i suoi candidati dei generali in pensione difensori del franchismo, si oppone anche alle nozze gay, all’eutanasia e all’aborto. Secondo Jorge del Palacio, professore di storia delle idee politiche all’università Rey Juan Carlos di Madrid, Vox “è in grado di capitalizzare sulla collera della gente. Perché la crisi è identitaria”.Mentre Podemos nel 2015 e 2015 era riuscito a farlo perché “la crisi era economica”.

L’obiettivo è conquistare il mondo rurale e i cacciatori

Il partito punta a pescare voti, in particolare, nel mondo rurale e fra i cacciatori. Fervente difensore della corrida, Vox ha avuto per esempio un suo stand, oltre che una pioggia di elogi, a un recente salone della caccia che si è tenuto a Madrid. “Vox è un partito in ascesa perché si rivolge al cuore delle tradizioni”, ha dichiarato ad AFP il presidente della federazione spagnola dei cacciatori e candidato del partito alle europee, Angel Lopez Maraver.

Si punta a fidelizzare i delusi della sinistra

Tanto i dirigenti quanto i simpatizzanti di Vox provengono dal PP. Ma la formazione di estrema destra aspira a sedurre anche i delusi di sinistra: fra loro per esempio David Garcia, ex elettore socialista, diventato dirigente di Vox a San Vicente del Raspeig, vicino Alicante, nel sudest. “Abbiamo lavorato tutta la vita. Queste non sono delle mani di politico”, dice mostrando le sue mani piene di calli, dopo avere lavorato per 16 anni come vigile, responsabile della logistica e operaio agricolo.

Accanto a lui milita Adela Marquez, disoccupata di 43 anni vittima di violenze coniugali, ex simpatizzante di Podemos, che dice di avere conosciuto “delle donne che fanno false denunce” per violenze, il che “fa molto male a noi che siamo state maltrattate”. Un’argomentazione questa usata spesso da Vox.

(LaPresse/AFP)

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