NAPOLI – Colpi di pistola contro un’abitazione nelle palazzine di edilizia popolare popolari. E torna a salire la tensione nella periferia orientale. La polizia e i vigili del fuoco si sono precipitati sul posto, per avviare le indagini e capire cosa fosse successo. Hanno parlato a lungo con i residenti. Secondo la ricostruzione della questura, un commando poco prima era entrato nella palazzina e aveva fatto fuoco contro l’appartamento di Antonio Gallo, detto Marzio, 49 anni. Non era in casa in quel momento. Gli esperti della polizia scientifica hanno effettuato i rilievi e recuperato tre bossoli calibro 9×21 nel pianerottolo davanti alla porta e sulle scale. Da qui il gruppo armato aveva sparato. Al vaglio le immagini delle telecamere. Non è tutto. Sempre gli inquirenti e i poliziotti della squadra mobile hanno accertato che il figlio di Antonio Gallo ha un programma di protezione: Luigi Gallo, 29 anni, è un collaboratore di giustizia.
Gli agenti hanno inviato una dettagliata informativa alla procura della Repubblica, che coordina le indagini e sono stati intensificati i controlli nell’isolato. Non escludono ipotesi: sospettano una intimidazione e lavorano per capire a chi fosse indirizzata. Gli inquirenti esaminano anche il ‘profilo’ del 49enne: Antonio Gallo nell’aprile del 2021 fu coinvolto in un blitz dei carabinieri contro un’articolazione del clan D’Amico-Mazzarella nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Non è finita, perché i poliziotti durante il sopralluogo nella palazzina, hanno accertato che fosse stata danneggiata una Fiat 500 parcheggiata nel piazzale del condominio. Era stato infranto un finestrino, rotto uno specchietto ed erano state danneggiate le portiere. Non è chiaro – secondo la Procura – il motivo del raid e del danneggiamento della macchina. La vettura è intestata a un’altra persona, che abita nel palazzo: la donna è stata rintracciata e ascoltata dagli agenti. Ha spiegato di non aver subito minacce e richieste particolari. Gli investigatori non escludono collegamenti tra i due episodi.