NAPOLI – Napoli spara ancora. E non lo fa contro una palazzina popolare abitata da un ras di camorra, e nemmeno contro una piazza di spaccio ubicata in un quartiere attraversato da una faida. La camorra alza il tiro e stavolta colpisce la società civile. Nella notte tra venerdì e ieri ignoti hanno esploso tre colpi di pistola contro la pizzeria ‘Farina del mio sacco’, al civico 70 di via Bernardo Cavallino, tra l’Arenella e il Vomero. Il raid di piombo è stato portato a termine allo scoccare della mezzanotte, come racconteranno le telecamere del sistema di videosorveglianza dell’attività. Il caso è emerso dodici ore più tardi, in prossimità della riapertura per il pranzo, quando il proprietario, Mattia Buoncammino, ha notato i fori delle pallottole presenti nella vetrina del locale. Immediato è scattato l’allarme alle forze dell’ordine. Intorno alle 12,30 sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli. All’interno della pizzeria i militari hanno trovato tre ogive deformate.
Distrutta una vetrata e la vetrina che contiene gli ingredienti per le pizze, quella posta sul banco. Per fortuna non si registrano feriti. Gli investigatori hanno già provveduto ad acquisire i filmati catturati dagli ‘occhi elettronici’ del locale. In un video di una manciata di secondi si vede un’auto accostare, poi subito dopo i fori contro la vetrata dell’ingresso. La vettura sembra essere di colore scuro. Nel video si intravede anche la targa, illuminata dalle frecce che il guidatore ha azionato per accostarsi. Una leggerezza che potrebbe costare caso ai ‘pistoleri’. Esclusa la pista personale, è chiaro che le indagini siano orientate verso la galassia della criminalità organizzata dell’area collinare. Tutto indurrebbe gli investigatori a percorrere la pista del racket di Ferragosto. ‘Farina del mio sacco’ è un’attività tra le più affermate del quartiere. Oltre alla pizzeria in via Bernardo Cavallino, aperta nella primavera del 2021, i titolari gestiscono anche una friggitoria in via Nicolardi, ai Colli Aminei. Un marchio che, in anni di duro lavoro, è riuscito a diventare punto di riferimento per gli abitanti dei quartieri collinari e dell’area nord. E’ evidente che qualcuno abbia voluto mandare un ultimatum ai proprietari.
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