Spari sotto casa di Ciro Andolfi per il suo legame con i De Luca Bossa

Spari sotto casa di Ciro Andolfi per il legame con i De Luca Bossa
Spari sotto casa di Ciro Andolfi per il legame con i De Luca Bossa

NAPOLI – Era chiaro a tutti che la pace nella periferia Est di Napoli non sarebbe durata a lungo. Il blitz del 28 novembre con 63 provvedimenti notificati ad altrettanti indagati ritenuti vicini al clan De Luca Bossa, egemone nel quartiere di Ponticelli, non ha fatto altro che cambiare gli scenari della guerra di camorra in atto da anni tra le palazzine di edilizia popolare.  Purtroppo era prevedibile che la retata non potesse porre fine ai conflitti. A confermarlo sono stati gli spari all’esterno dell’abitazione di Ciro Andolfi (nella foto), ritenuto dagli inquirenti uno degli elementi di spicco della cosca omonima, attiva sul territorio di Barra. Le pistole hanno fatto fuoco nel regno di Cuccaro-Andolfi. E’ successo nella serata di sabato. Da allora le forze dell’ordine sono al lavoro per reperire elementi utili all’individuazione di chi ha esploso i proiettili e del perché del raid intimidatorio. Non sono state segnalate persone ferite. Si tratta di un elemento che dà corpo all’ipotesi della ritorsione. Secondo le prime risultanze investigative, pare che i colpi di pistola rappresentino un messaggio di sdegno nei confronti del cartello camorristico formato dai Cuccaro e dagli Andolfi, i cui affiliati pare abbiano intrattenuto rapporti di collaborazione con gli uomini appartenenti al clan De Luca Bossa. E’ ovvio che gli affari tra i gruppi di Barra e il clan di Ponticelli non siano andati a genio a qualcuno. Non è difficile pensare che a ordinare l’agguato siano state persone vicine ai De Micco e ai De Martino. Pare che siano soprattutto i Bodo a covare sentimenti di rivalsa contro i cartelli che si erano messi in affari con la cosca del Lotto Zero, spedita al tappeto dagli arresti effettuati da carabinieri e poliziotti il 28 novembre scorso. Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali e soprattutto con il supporto delle dichiarazioni rilasciate dal collaboratore di giustizia Tommaso Schisa, gli investigatori sono riusciti a ricostruire il business messo in piedi dai De Luca Bossa e la rete di protezione, a cui pare appartenessero anche gli uomini del clan Cuccaro-Andolfi. Gli spari sotto casa di Ciro Andolfi potrebbero rappresentare un’ulteriore conferma.

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