Spese pazze in Regione, imbarazzo per De Luca

Pisacane (Azione): abbassi i toni. Muscarà (misto): troppi sprechi

CASERTA – Le spese pazze della Regione portano all’attenzione la gestione del presidente Vincenzo De Luca, attaccato dal ministro Roberto Calderoli, che ha auspicato ““una spending review regionale che stani le inefficienze” sulla base dei dati Siope. Non difende De Luca il vicepresidente della commissione Finanze in consiglio regionale Raffaele Pisacane (Azione-Per): “Si devono abbassare i toni e non parlare sui social. Questo atteggiamento del presidente l’ho criticato diverse volte. Quando i dati provengono da enti esterni sulla base di rilevazioni, hanno sempre una loro veridicità”. Sul lavoro della commissione Finanze, Pisacane nota che “sugli atti di giunta non possiamo mettere mano più di tanto”,. ma promette che “approfondiremo” la situazione delle spese.
“Il fatto che la Campania spenda male i soldi che riceve non lo possiamo contestare – osserva da parte sua la componente di minoranza della commissione Maria Muscarà (gruppo misto) – La prova provata è la sanità: costituisce l’80% della spesa regionale, eppure non si spende in maniera corretta e chi ha bisogno di cure è in sofferenza. C’è poi una “simpatia” nei confronti del privato che va veramente oltre e che sembra quasi una “stretta di mano”. Calderoli, però, non può sostenere che in Campania arrivino gli stessi fondi di altrove: questo è dimostrato da studi e ricerche degli ultimi anni, a cominciare dai famosi asili nido, senza contare la spesa storica. Da parte di De Luca e della sua maggioranza c’è una pessima gestione che si manifesta con l’inefficienza che tutti conosciamo”.
Calderoli ha fatto notare fra l’altro che “il Veneto ha 4,8 milioni di abitanti contro i 5,6 milioni della Campania, ma per il personale spende quasi la metà e per l’acquisto di beni e servizi, tra cui l’energia, circa un quinto. Sono differenze che vanno motivate, oppure eliminate”. Numeri che derivano, ha aggiunto il ministro, da rilevazioni del Siope, ovvero il Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici della Ragioneria Generale dello Stato. Fra i dati più clamorosi: Più di 700mila euro per gli interpreti che vengono impiegati nei convegni, 15 milioni per le indennità degli organi politici regionali, 4 milioni per i buoni pasto, 7 milioni per i servizi di lavanderia e ben 741 milioni per i trasporti pubblici.
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