Cercasi ‘spie’ per controlli sui bus in Alto Adige, rabbia dei sindacati

L'azienda del trasporto pubblico dell'Alto Adige Sad cerca 50 cittadini da assoldare come controllori in incognito per sorvegliare autisti e passeggeri sui bus di linea, immortalando i comportamenti scorretti con lo smartphone. Per loro la ricompensa di un buono spesa da 150 euro. Sindacati sul piede di guerra. Mullaymeri (Uil): "Ingiusto nei confronti dei lavoratori"

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BOLZANO (Leonardo Crocetta)“In missione segreta per controllare ordine e sicurezza”, così l’azienda del trasporto pubblico dell’Alto Adige Sad ha lanciato la sua ricerca per aspiranti 007 per il controllo dei mezzi di linea. Cittadini assoldati come ‘spie’ per controllare chi non paga il biglietto del bus, tenere d’occhio gli autisti dei mezzi e verificare la qualità del viaggio e del servizio offerto sui mezzi pubblici. Immortalando il tutto sui loro smartphone. La Sad cerca 50 informatori. La ricompensa: buoni da 150 euro da spendere nei supermercati. Un’idea insolita quella dell’azienda Sad, che ha scatenato l’ira dei sindacati dei lavoratori del settore.

Sorvegliare i bus dell’azienda

L’iniziativa non è del tutto originale. In molte città degli Stati Uniti viene applicata già da anni. Ma non si tratta di una ‘caccia al portoghese’ sui bus della Sad. E’ l’aspetto che in realtà ci preoccupa di meno, perché la percentuale di chi non paga il biglietto da noi è residuale. Il vero obiettivo di questo progetto è migliorare la qualità del servizio pubblico – ha spiegato Mariano Vettori, direttore generale della Sad – Abbiamo detto ai clienti: siete i nostri giudici, siate anche i nostri controllori”. La società riceve circa 1.200 segnalazioni di lamentele all’anno. Personale che parla in tedesco mentre opera in zona italiana o maleducati. Ma anche autisti spericolati o distratti e passeggeri senza biglietto. Tutte situazioni che portano oggi alla ricerca di ‘controllori in incognito’.

Sindacati sul piede di guerra

La reazione dei sindacati dei lavoratori del settore non si è fatta attendere. “Clienti utilizzati per controllare anche gli autisti? Una iniziativa profondamente ingiusta nei confronti dei lavoratori che lavorano con impegno per garantire il servizio pubblico – dice Artan Mullaymeri della Uil -. Alla Sad pensino piuttosto a cambiare i rapporti con i lavoratori: non è minimamente corretto organizzare forme di controllo nascosto dei lavoratori. Vogliamo coinvolgere di più i cittadini. È giusto che sappiano che ai lavoratori della Sad viene chiesto un servizio che si estende lungo l’arco di 15 ore. Vogliamo coinvolgere anche il consiglio provinciale sul tema delle condizioni di lavoro nella Sad”.

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